“BOIA DÉ, MISS LIVORNO È NERA”: E SUL WEB ESPLODONO GLI INSULTI RAZZISTI - IL SINDACO STIGMATIZZA E SI SCUSA MA LA 15ENNE VINCITRICE DEL CONCORSO DI BELLEZZA DÀ SFOGGIO DI (AUTO)IRONIA: “NEMMENO FOSSI BELEN O LA CAMPBELL. CHE C’HANNO DA FA’ TUTTO QUESTO CASINO, OVVIA!”

Di origini nigeriane, Cioma Ukwu, è stata presa di mira per il colore della pelle ma da brava livornese ha risposto per le rime: “Non mi risulta d’aver partecipato a Miss Livorno per bianchi e poi sono nata qui. Sono una di voi” - Ma per il futuro sogna una carriera fuori dall’Italia, negli Stati Uniti, magari nel campo della moda…

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Maria Vittoria Giannotti per “La Stampa

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Quando parla dice spesso “dé”. E, da brava livornese, le concorrenti del concorso di bellezza a cui ha partecipato, uscendone vincitrice, le definisce semplicemente “bimbe”. Del resto non potrebbe essere altrimenti: perché nelle strade della città labronica, Cioma Ukwu, adolescente di origini nigeriane, è nata e cresciuta, assimilandone tutta la pungente ironia.

 

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Domenica sera questa 15enne si è aggiudicata il titolo di Miss Livorno, una delle tappe per la maratona di Miss Italia. La felicità per la vittoria, però, è stata subito offuscata dalle polemiche: non tutti hanno approvato la scelta di una ragazza di colore come reginetta di bellezza di una città toscana. E il dibattito si è subito spostato sul web.

 

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Sulla bacheca Facebook del quotidiano Il Tirreno e sul gruppo “Sei livornese se” sono apparsi commenti offensivi e smaccatamente razzisti, prendendo anche di mira il colore della pelle della miss. Così, in poche ore, quello che era un concorso di bellezza locale si è trasformato in un caso nazionale. Centinaia di livornesi si sono affrettati a congratularsi calorosamente con la vincitrice, sostenendo di provare vergogna per quelle frasi ingiuriose pronunciate da pochi. Anche le istituzioni si sono mobilitate per stigmatizzare l’accaduto. «Come sindaco di Livorno - ha spiegato il primo cittadino, Filippo Nogarin - sono certo di interpretare il comune sentire dei miei concittadini esprimendo a Cioma Ukwu e alla sua famiglia la massima solidarietà per le inaudite offese che le sono state rivolte.

 

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Chiedo scusa per questo gravissimo episodio di intolleranza, sicuramente non rappresentativo di una città che sin dai tempi delle Leggi Liburnine non ha mai conosciuto ghetti, ed è sempre stata conosciuta per la sua apertura. La reazione di grande dignità di Cioma è una lezione di stile per tutti coloro che l’hanno così stupidamente offesa e dimostra come, nonostante la giovane età, questa ragazza meriti rappresentare la nostra città, non solo per la sua bellezza».

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Anche il presidente della Regione, Enrico Rossi, è intervenuto con un post sulla propria bacheca Facebook. «A Cioma esprimo sostegno e vicinanza... La Toscana che mi piace sconfigge l’ignoranza con l’inclusione e la bellezza». Non che Cioma sia particolarmente affranta, per fortuna. La sua reazione è stata flemmatica, da livornese che nulla prende troppo sul serio: «Boia, nemmeno fossi Belen o la Campbell che c’hanno da fa’ tutto questo casino, ovvia! E poi non mi risulta d’aver partecipato a Miss Livorno per bianchi», si lascia andare su Facebook, rispondendo a un amico che tenta di consolarla. Poi torna seria: «Sono solo degli ignoranti. Io sono nata a Livorno, sono una di voi…». Intanto, per il futuro, ammette di sognare una carriera fuori dall’Italia: negli Stati Uniti, magari nel campo della moda.

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