Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”
È una storia di sentimenti e forse d’amore, quella tra Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro. Ma per gli inquirenti che stanno ricostruendo la rete di protezione del boss rimasto latitante per trent’anni è soprattutto una storia di mafia. Che risale ai rapporti tra i genitori di entrambi, due capi di Cosa nostra: Nardo Bonafede, morto detenuto a 88 anni nel 2020, e Francesco Messina Denaro, deceduto da ricercato nel 1998.
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Dopo altri tre Bonafede finiti in carcere per l’assistenza fornita al padrino stragista rimasto in circolazione fino al 16 gennaio scorso, ora è il turno di Laura che con Matteo aveva un «intimo rapporto» provato dai «dati numerosi e assai espliciti» trovati tra le carte sequestrate nell’ultimo appartamento abitato dal boss a Campobello di Mazara.
[…] Con Messina Denaro, Laura Bonafede (il cui marito, Salvatore Gentile, sta scontando l’ergastolo per due omicidi commessi, secondo le sentenze, su ordine del capo arrestato tre mesi fa) ha convissuto in diversi periodi della sua latitanza. Almeno fino al 2017.
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Di frasi che trasudano trasporto ce ne sono tante nei pizzini passati al setaccio dai carabinieri del Ros, come quelle contenute in una lettera firmata «Loredana 2012», tra i nomi utilizzati dalla donna per camuffarsi (come Blu, Venesia o Amico), insieme all’uso del maschile: «Oggi posso dire che ho conosciuto un uomo particolare, diverso, se vuoi originale e unico sicuramente, ma non dirò come sei, è cosa mia come sei. Ti dico soltanto che è stato un gran peccato che il mondo non ti abbia compreso... Sei rimasto uomo nella sconfitta, e chiunque ti ha conosciuto, non si dimenticherà mai di te. Mi reputo fortunata a far parte della tua vita, e provo pena per chi non ha avuto o voluto questo privilegio».
In un’altra lettera, ricordando la decisione di Messina Denaro di interrompere o diradare gli incontri all’uscita da ricercato del padre e del marito dal carcere, Laura ha scritto: «Mi ero quasi offeso per il tuo dire, come se la nostra Amicizia era per me una sorta di tappabuchi, un passatempo... Penso che ci apparteniamo, nel bene o nel male ci apparteniamo e questo è un dato di fatto».
In risposta a questi e altri messaggi della donna, uno in occasione della festa di San Valentino, ci sono i messaggi di Messina Denaro, come questo del 17 marzo 2015: «Blu sei stata l’unica cosa buona che mi sia capitata nella vita. Grazie di tutto, ma soprattutto grazie per il tuo affetto».
matteo messina denaro con montone
E ancora, il successivo 3 aprile: «“Eravamo una famiglia”, lo disse Blu. Hai detto bene, hai detto giusto… Io non so quello che sarà di me, ma se avrò un ultimo attimo per pensare, in quel mio ultimo attimo il mio ultimo pensiero sarà per te».
Copia di questi biglietti la conservava Messina Denaro, mentre Bonafede li distruggeva […]
Negli ultimi mesi di libertà di Messina Denaro, i due si vedevano a giorni e ore prefissati (solitamente il sabato alle 11) fin all’ultimo incontro del 14 gennaio 2023 (48 ore prima della cattura di lui) ripreso dalle telecamere del supermercato Coop. […]
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