UN BORGESE PICCOLO PICCOLO - GLI INVESTIGATORI NON ESCLUDONO CHE POTREBBERO ESSERCI ALTRE VITTIME DELLO "STUPRATORE SERIALE" SIMONE BORGESE – IL 39ENNE ROMANO,  CONDANNATO PER DUE VIOLENZE SESSUALI RISALENTI AL 2015, È STATO ACCUSATO ANCHE DA UNA STUDENTESSA DI 22 ANNI PER UNO STUPRO NEL 2023 - AL MOMENTO NON CI SONO ALTRE DENUNCE, MA IL MODUS OPERANDI FA PENSARE ALLA SERIALITÀ: LE VIOLENZE SONO AVVENUTE AD ANNI DI DISTANZA, MA LO STESSO GIORNO, L'8 MAGGIO - PERCHÉ UN TIPINO COSÌ, RECIDIVO, ERA STATO SCARCERATO?

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STUPRATORE SERIALE A ROMA, NON ESCLUSI ALTRI EPISODI

simone borgese simone borgese

(ANSA) - ROMA, 07 GIU - Potrebbero esserci altri episodi di molestie o abusi messi a segno da Simone Borgese, il 39enne arrestato nei giorni scorsi dalla polizia a Roma per la violenza su una studentessa e già condannato per altri due episodi. E' quanto ipotizzano gli investigatori.

 

Al momento non ci sarebbero denunce, ma chi indaga non esclude una serialità considerato il modus operandi. La violenza sulla studentessa e la precedente su una tassista sono state compiute lo stesso giorno, l'8 maggio, e nello stesso quadrante della città. Per questo gli investigatori invitano chi abbia subito eventuali molestie a denunciare.

 

Simone Borgese è stato arrestato nei giorni scorsi dai poliziotti del Distretto San Giovanni e si trova ora ai domiciliari. Per gli investigatori, le modalità con cui si sono svolte le due violenze a distanza di 9 anni fanno pensare alla possibilità che ci siano altri casi non ancora portati alla luce. In particolare per il giorno, l'8 maggio, per le strade appartate scelte nella stessa zona, poco distante da dove abita, e anche per la 'sicurezza' che avrebbe mostrato l'aggressore.

 

VIOLENTA IN AUTO UNA STUDENTESSA ERA STATO IN CELLA 6 ANNI PER STUPRO

Estratto dell'articolo di Rinaldo Frignani per il “Corriere della sera”

 

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Violenta una studentessa di 22 anni avvicinata alla fermata del bus alla Magliana e convinta con una scusa a salire sulla sua auto, ma viene identificato e arrestato. Poi però Simone Borgese, sospettato di essere uno stupratore seriale, ottiene i domiciliari. È la misura decisa dalla giudice Maddalena Cipriani, nonostante due precedenti specifici, che l’ha ritenuta «equilibrata», idonea a evitare la recidiva.

 

La Procura invece aveva chiesto il carcere. Secondo il gip, per Borgese — catturato per la violenza commessa un mese fa — non c’è pericolo di inquinamento delle prove né di fuga e l’ultimo reato è stato commesso fuori dall’ambito domestico. E questo nonostante lo stesso giudice non escluda che possa trattarsi proprio di un seriale, forse autore di altre due aggressioni.

 

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Così, fra la perplessità anche di chi indaga, è tornato a casa nel quartiere Piana del Sole, fra Fiumicino e Roma, dove l’8 maggio 2015 aveva violentato una tassista che lo stava accompagnando a casa del nonno. La Procura ha presentato appello.

 

Nove anni dopo, sempre l’8 maggio scorso — particolare sul quale ora sono in corso accertamenti —, il 39enne padre di un’adolescente, scarcerato nel 2021 dopo aver scontato sei dei sette anni e mezzo ai quali era stato condannato, ha aggredito un’altra donna.

 

Ha avvicinato la 22enne, studentessa fuori sede residente nel Frusinate, ogni giorno a Roma per impartire ripetizioni e pagarsi così l’università, mentre aspettava il bus di fronte all’ospedale Israelitico e con il pretesto di un’informazione stradale l’ha convinta a salire sulla sua auto, una Multipla grigia intestata al compagno della madre.

 

Quindi l’ha condotta in un luogo isolato, minacciata che non le avrebbe restituito il telefonino se non avesse acconsentito a un rapporto sessuale e infine violentata, prima di accompagnarla alla stazione ferroviaria di Villa Bonelli.

 

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[…] «Dai sali, ho il telefono scarico, fammi vedere l’app con il navigatore sul tuo — le aveva chiesto Borgese —, ti accompagno al treno». Era una trappola. Un copione forse recitato altre volte. «Un manipolatore, un attore», lo ha definito proprio la vittima. A quelle tre giovani la 22enne ha raccontato tutto.

 

La vicinanza delle sconosciute, la loro solidarietà, le hanno fatto trovare la forza di andare dagli agenti e riferire quello che aveva subìto. Il suo è stato un resoconto dettagliato, frutto peraltro di una serie di sopralluoghi che la stessa studentessa ha fatto da sola nei giorni seguenti per ripercorrere il tragitto fatto in auto con Borgese e individuare le telecamere che avrebbero potuto riprendere la targa della Multipla.

 

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Gli investigatori sono arrivati all’auto ricomponendo proprio la targa come fosse un puzzle con i frame acquisiti. Hanno rintracciato il proprietario e quindi l’utilizzatore. E alla fine hanno potuto contare sul riconoscimento, privo di dubbi, da parte della 22enne della foto segnaletica del violentatore.

 

Borgese — accusato sempre nel 2015 di un’aggressione sessuale a una 17enne nell’ascensore di un palazzo l’anno precedente e poi condannato ad altri due anni e 10 mesi di reclusione — si è ritrovato di nuovo i poliziotti in casa. […]

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