BOSSETTI E NUOVI SOSPETTI – NUZZI: “PER SANTIFICARE IL DECIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA, IL PREDATORE SOGNA DI PORGERE IN MEMORIA DI YARA UN MACABRO DONO: L' ANNUNCIO DELLA REVISIONE DEL PROCESSO PER RIBALTARE LA CONDANNA DEFINITIVA ALL' ERGASTOLO E BRINDARE ALLA RICONQUISTATA INNOCENZA” – LA BATTAGLIA DEI REPERTI E I CAMPIONI DI DNA

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Gianluigi Nuzzi per “la Stampa”

 

YARA GAMBIRASIO YARA GAMBIRASIO

Il predatore prende ciò che desidera. Non è un uomo dal volto inquietante, occhi neri pesti di odio, arcigna fronte smisurata, come quegli assassini de "Atlante Criminale" di Cesare Lombroso. E' incensurato, iride azzurra incastonata in una pelle dai pigmenti chiarissimi sempre ultra abbronzata, un muratore bergamasco che lavora sodo.

 

E' soprannominato "il favola", per la marea di balle che rifila a chiunque, con il cinismo di attribuirsi persino un tumore al cervello inesistente pur di saltare il lavoro, ma questo si scoprirà solo dopo, quando tutto è già finito.

 

massimo bossetti massimo bossetti

Il predatore il 26 novembre 2010 lascia Yara Gambirasio - 13 anni, studentessa della 3C dalle Orsoline, una passione per Laura Pausini, cuore rossonero, ambizioni da ginnasta -, nel campo incolto di Chignolo d' Isola, alle porte di Bergamo. Non è riuscito a lasciarla in vita, né a farla salvare ma nemmeno a ucciderla, nessun fendente risulterà mortale.

 

Mai si saprà se ha abusato di lei, prima di voltarle le spalle, abbandonandola all' agonia tra lesioni e una crescente ipotermia. Dopo l' omicidio, ha parcheggiato il furgone Daily Iveco dell' imboscata sotto casa, è rientrato felpato nella tana, senza ricordare perché era rincasato più tardi del solito.

 

gianluigi nuzzi (1) gianluigi nuzzi (1)

«Ti amo Marita, ti amo», dice guardando la moglie che gli ha messo al mondo tre cuccioli per trovarsi ora devastata a ogni risveglio, schiacciata dall' impresentabile nome e cognome del marito: Massimo Bossetti, il predatore di Yara.

 

Il predatore prende ciò che vede. E Yara gli passava davanti per strada nell' ingenua acerbità di un' adolescenza come tante, quando andava da sola dal dentista per l' apparecchio, a due isolati da "Oltre Oceano", il negozio di lampade abbronzanti a Brembate, frequentato ogni settimana dal suo imminente aguzzino.

 

yara gambirasio massimo bossetti yara gambirasio massimo bossetti

Per questo, dopo le manette, Bossetti ha negato goffamente la debolezza dell' abbronzatura agli inquirenti. In quell' incrocio di marciapiedi dev' esserci stato uno sguardo di troppo. Già, perché il predatore millanta a se stesso, si convince di essere desiderato ancor più di quanto si piaccia, deforma ogni interazione con l' altro.

 

I due devono aver anche dialogo quando ha fatto salire Yara sul furgone in piena sera, mica Bossetti l' ha portata nella prima strada buia, facendo valere subito la sua predominanza fisica. Per lunghissimi minuti e chilometri e chilometri i due sono stati insieme.

 

foto satellitari chignolo d isola yara gambirasio processo bossetti foto satellitari chignolo d isola yara gambirasio processo bossetti

Lui al volante, lei a fianco. E parlavano, chissà di cosa. Non sappiamo com' era Yara, come si era sviluppata. Per noi tutti era e resterà sempre una bambina, aveva solo 13 anni, ancora doveva schiudersi al mondo. Anche se nessuna foto mostrata in tv era recente.

 

Non sappiamo quanto si fosse sviluppata e questo sarebbe un elemento fastidioso, urticante certo ma importante per attribuire un movente a questo omicidio senza tormentarsi su quei dettagli bislacchi come il reggiseno trovato interamente slacciato, spostato verso l' alto, non tagliato. Una scena che farebbe immaginare delle avance sessuali respinte come movente di questo omicidio.

 

Il predatore per anni contava di farla franca. Non temeva l' inchiesta. Nemmeno quando venne ritrovato il corpo, o meglio quello che ne rimaneva il 26 febbraio del 2011 con le sterpaglie afferrate nella mano destra trovata chiusa a pugno, che davano la misura della sofferenza patita. Sugli slip era stato individuato una traccia di dna da attribuire a un "Ignoto 1", da identificare.

 

leggings di yara leggings di yara

E così erano state censite migliaia e migliaia di persone. Una mappatura genetica di un pezzo d' Italia grazie a un brandello di verità afferrato quasi per caso, che porterà dritto al binario genetico dei parenti del predatore. Ma lui era convinto nella sua sicumera, mai sarebbero arrivati a lui. Non c' era alcun collegamento con quella ragazzina.

 

MARITA COMI E MASSIMO BOSSETTI MARITA COMI E MASSIMO BOSSETTI

Nessun contatto, nessuna telefonata, nessun conoscente comune, niente di niente. Del resto, il mondo di Yara era ancora disabitato: dieci persone in rubrica, nemmeno era iscritta ai social, una normalità svuotata in poche ore senza indizi dagli inquirenti. Invece la mappatura ha portato alle manette lì in cantiere sul ponteggio, a quasi quattro anni dalla notte assassina. Il predatore è stato braccato con la parola ergastolo ripetuta in ogni grado di giudizio fino alla Cassazione, il 18 ottobre 2018.

yara gambirasio yara gambirasio

 

Per santificare il decimo anniversario della scomparsa, il predatore sogna di porgere in memoria di Yara un macabro dono: l' annuncio della revisione del processo per ribaltare la condanna definitiva all' ergastolo e brindare alla riconquistata innocenza. Per centrare l' obiettivo il pool di difensori è raddoppiato e al lavoro dall' autunno scorso. A quelli tradizionali si è aggiunto un team selezionato da Marita, una compagnia di giro formata addirittura da 11 esperti.

 

Spicca Carlo Infanti, professione regista. Hanno preso un indumento con tracce di dna (saliva, sangue e sperma), lasciandolo in un campo simile a quello dove è stata trovata Yara per capire se le tracce possano rimanervi per tre mesi senza degradarsi. Il risultato non è stato diffuso ufficialmente, ma sembra che il dna sia sparito. «Non significa niente - replicano dal tribunale - ogni caso fa storia a se».

 

le scarpe di yara gambirasio le scarpe di yara gambirasio

Alla trasmissione Quartogrado Marita aveva anche scritto di voler far analizzare cellulare, sim e computer dissequestrati al marito, così come il furgone, per delle comparazioni con quello che passava e ripassava in via Caduti dell' aviazione, fuori dalla palestra dove si allenava la giovane proprio il giorno della scomparsa.

 

furgone iveco di massimo bossetti furgone iveco di massimo bossetti

Tutto con eco mediatico, come quando il 6 novembre scorso il pacco dei reperti informatici venne consegnato non in gran segreto in un super laboratorio per chissà quali nuovi analisi, ma alla sede di Telelombardia con abile scoop di Marco Oliva.

 

Gli avvocati storici di Bossetti puntano invece ai 98 reperti custoditi al primo piano del tribunale di Bergamo, quelli che comprendono i vestiti di Yara (pantaloni, scarpe da ginnastica, slip, reggiseno, felpa di colore nero), provette contenenti 54 campioni di dna ritrovati sugli slip e i leggins della ragazzina, fino alle fibre rinvenute sugli indumenti di Yara compatibili con quelle del tessuto dei sedili del furgone.

 

furgone iveco brembate fuori dalla palestra di yara gambirasio furgone iveco brembate fuori dalla palestra di yara gambirasio

Per la difesa, bisogna rianalizzarli per spiegare alcune presunte anomalie del processo a partire dalla famosa prova regina, il dna dell' assassino isolato sugli slip di Yara che avrebbe la componente nucleare di Bossetti ma non quella mitocondriale. In inverno su questi reperti si consuma una battaglia con il pubblico ministero Letizia Ruggeri, da una parte, Bossetti e i suoi avvocati dall' altra e in mezzo il presidente della corte d' Assiste Giovanni Petillo.

yara gambirasio yara gambirasio

 

Che alla fine confisca tutto e vieta anche una sommaria visione ai difensori dell' assassino. Così come il tribunale e la corte d' Assise, che bocciano altre istanze fino a qualche giorno fa, e con gli avvocati che dopo l' ennesima bocciatura decidono di fare ricorso in cassazione, di denunciare il Ris di Parma per "rifiuto di atti d' ufficio" e chiedere al guardasigilli Alfonso Bonafede l' intervento degli ispettori ministeriali.

massimo bossetti massimo bossetti

 

A dir loro, all' appello mancano 9.488 profili genetici analizzati: proprio qui ci sarebbe la chiave d' accesso alla revisione. Comparando i 9mila dna potrebbero dimostrare che Ignoto 1 non è Bossetti. Ora la Cassazione darà la risposta e da questa si capirà se il decimo anniversario della scomparsa sarà ricordato per la riapertura del processo o se il predatore all' ergastolo potrà cacciare solo se stesso.

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