S.Can. per il Messaggero
Il nome del commissario per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova è nelle mani del premier Giuseppe Conte. La città si aspetta la nomina del sindaco del Marco Bucci. Il M5S, con Luigi Di Maio, fino all' ultimo sembra non voler mollare sull' uomo-Fincantieri Claudio Gemme («Non ci sono altri nomi sul tavolo») ma la Lega continua a fare interdizione. Tanto che fino a ieri sera a tarda notte dalle parti di Salvini ripetevano: «Non è stato ancora deciso, abbiamo tutti la testa sul Def».
In questo scenario, come sulle montagne russe, è andato su e giù il nome di Roberto Cingolani, fisico e direttore dell' Istituto italiano di tecnologia, per nulla sgradito al M5S. Ma anche in questo caso non convincente fino in fondo per il Carroccio. Oggi è attesa la decisione: sarà frutto di una mediazione che va avanti ormai da settimane. È infatti dello scorso 14 agosto la tragedia del ponte Morandi (43 morti) e sono già cinque giorni che è entrato in vigore il dl Genova.
I VETI L' impasse rischia di produrre un altro rinvio. Almeno di qualche ora. Gemme è presidente di Fincantieri Sistemi Integrati, società del gruppo Fincantieri che avrà un ruolo di primo piano nella ricostruzione del ponte.
Gli uffici legislativi di Palazzo Chigi hanno vagliato fino a ieri eventuali profili di incompatibilità e conflitti d' interesse (la casa della sua famiglia si trova nella zona rossa). E allora, l' accordo politico potrebbe vertere su Bucci con il Movimento convinto da un elemento: con il sindaco commissario le stilettate contro il governo del governatore ligure Giovanni Toti potrebbero affievolirsi.
E proprio il presidente della Regione, che ieri ha sentito il premier Giuseppe Conte, ha chiesto che «si facciano bene e con serietà le verifiche prima di procedere con una nomina di cui dobbiamo essere tutti convinti». Il gioco dei veti, dunque, continua. Il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi racconta che fondamentalmente gli andrebbero tutti e tre, purché insomma si arrivi a una soluzione chiara. E netta.
Bucci, manager di area centrodestra, per il momento non parla e cerca di volare basso. Anzi, a chi gli chiede se sarà lui il commissario della ricostruzione risponde così: «Non vedo l' ora di conoscerlo. Ho tante cose da dirgli». E tante cose da domandare hanno anche gli abitanti della Valpocevera che per lunedì prossimo 8 ottobre hanno organizzato la prima manifestazione di piazza dopo il 14 agosto.
Chiedono «la riapertura delle strade di sponda», vogliono «difendere i posti di lavoro» e «tutelare il diritto alla salute». Alla manifestazione parteciperanno anche gli abitanti e i commercianti del quartiere Certosa confinante con la zona rossa, preoccupati per un rione che si «sta spengendo». E gli sfollati a cui Autostrade ha congelato la seconda tranche di indennizzi dopo l' esclusione della società dalla ricostruzione del viadotto.
Ma Aspi ribadisce la massima attenzione e disponibilità verso i cittadini danneggiati dal crollo del ponte.
Sullo sfondo ci sono sempre dunque i nomi di Gemme (ritornato in pole) e di Cingolani, che a questo punto piace molto al M5S, ma molto meno alla Lega.
L' INCHIESTA A palazzo di giustizia prosegue il lavoro dei pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno che hanno sentito, come persone informate dei fatti, Lucio Ferretti Torricelli, responsabile dell' Unità strutture di Spea, e Roberto Acerbis, responsabile Monitoraggio opere e analisi dati sempre di Spea sul progetto di retrofitting (i lavori di rinforzo delle pile 9 e 10) e sulle modalità con cui è stato elaborato il documento e chi avesse partecipato alla realizzazione.
ponte morandi genova 7 ponte morandi genova 6 giovanni toti marco bucci