Estratto dell'articolo di Domenico Agasso per la Stampa
Sul tavolo rotondo Matteo Zuppi e Volodymyr Zelensky, seduti uno in faccia all'altro con a fianco i rispettivi collaboratori, hanno appoggiato un taccuino e una penna. Gli appunti da prendere sono al centro dell'attenzione planetaria. Di fronte al Cardinale emissario del Papa il Presidente ucraino scandisce un concetto che rovescia la base del pensiero diplomatico della Santa Sede: un cessate il fuoco e un congelamento del conflitto «non porteranno la pace».
E poi, nel giorno in cui i russi distruggono la diga di Kakhovka, spiega le sue ragioni: «Il nemico approfitterà della pausa per riorganizzarsi e lanciare ulteriori attacchi, per provocare una nuova ondata di crimini e terrore. La Russia deve ritirare tutte le sue truppe dal territorio entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale».
(...)
Poi, su Telegram Zelensky scriverà che «solo sforzi congiunti, isolamento diplomatico e pressioni sulla Russia possono portare una giusta pace». Chiede alla Santa Sede «di contribuire ad attuare» i dieci punti del «piano di pace ucraino», con cui si domanda «il ritiro delle forze russe, risarcimenti e persecuzione della leadership russa di guerra». E puntualizza: il suo Paese «accoglie con favore la disponibilità di altri Stati e partner a trovare vie per la pace, ma poiché la guerra è sul nostro territorio l'algoritmo per raggiungere la pace può essere solo ucraino». È la conferma - peraltro prevista Oltretevere - della presa di distanza manifestata dopo il recente colloquio in Vaticano con il Pontefice.
In ogni caso quel che è certo, ha assicurato l'Arcivescovo di Bologna, è che «la Chiesa farà tutto il possibile per proteggere la vita dei bambini. È inaccettabile che la violenza di questa guerra abbia colpito i bambini. Papa Francesco, parlando dell'Ucraina, ha usato un'espressione molto bella: "Le vostre lacrime sono le mie lacrime, il vostro dolore è il mio dolore". E oggi dico che i vostri figli sono i nostri figli, posso parlare di questo perché tanti bambini sono venuti in Italia. È stato molto bello vedere l'ospitalità con cui gli italiani hanno accolto i bambini ucraini».
La Santa Sede si è espressa sull'inizio della missione speciale con una nota che parla di esiti preziosi sulla strada della pacificazione: «Zuppi, Inviato di Papa Francesco, ha concluso la breve, ma intensa visita a Kiev, accompagnato da un Officiale della Segreteria di Stato, durante la quale ha avuto modo anche di soffermarsi in preghiera nell'antica chiesa di Santa Sophia».
(...)
il cardinal matteo maria zuppi incontra volodymyr zelensky volodymyr zelensky con il cardinal matteo maria zuppi