IL CADAVERE DELLA PORTA ACCANTO - A TREVISO UNA 73ENNE NASCONDE IN CASA IL CORPO DEL FIGLIO DISABILE E RISCUOTE PER MESI LA PENSIONE DI 900 MESI: A DARE L’ALLARME SONO STATI I VICINI CHE HANNO DENUNCIATO L’ODORE INSOPPORTABILE CHE PROVENIVA DALL’APPARTAMENTO – LA POLIZIA HA TROVATO SUL LETTO IL CADAVERE MUMMIFICATO DEL 50ENNE CIRCONDATO DI SPAZZATURA ED ESCREMENTI…

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Danilo Guerretta per “la Stampa”

 

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Ha nascosto in casa il cadavere del figlio disabile per quasi un anno, ogni mese si recava all' ufficio postale in centro a Treviso per ritirare in contanti i 900 euro di pensione di invalidità, se gli addetti allo sportello le chiedevano perché il congiunto non fosse con lei raccontava che aveva problemi di salute e mostrava la delega firmata dall' uomo.

 

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Un' anziana di 73 anni è accusata di truffa ai danni dello stato e occultamento di cadavere. Secondo la polizia la donna si sarebbe intascata in modo illecito almeno novemila euro e avrebbe nascosto la morte del figlio per dieci mesi. I comportamenti anomali

 

A scoprire il corpo mummificato del cinquantenne, la scorsa estate, sono stati gli agenti della questura, allarmati da alcuni vicini di casa che avevano denunciato l' odore insopportabile che usciva dalla porta d' ingresso dell' appartamento dove vivevano madre e figlio. I poliziotti in compagnia della figlia della donna, arrivata da Milano, sono riusciti a farsi aprire e dentro hanno trovato il corpo dell' uomo mummificato.

 

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Il cadavere era steso a letto tra sacchetti di rifiuti ed escrementi, i successivi accertamenti medico-legali hanno stabilito che l' uomo era morto da mesi a causa di una delle patologie di cui soffriva. L' ipotesi che la donna potesse aver nascosto la morte del figlio per continuare a intascare la sua pensione è maturata dopo che la polizia ha scoperto alcuni comportamenti anomali dell' anziana: la donna aveva rifiutato il consueto aiuto dei servizi sociali e delle strutture dell' Ulss e non lo aveva più accompagnato al centro diurno per disabili.

 

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Gli investigatori hanno interrogato in più occasioni i residenti della zona, un quartiere popolare alle porte del centro di Treviso e hanno cercato testimoni in grado di fornire informazioni. Alcuni vicini hanno raccontato che non vedevano il cinquantenne dalla primavera dell' anno scorso, altri hanno riferito che negli ultimi tempi era sofferente e molto dimagrito.

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La titolare di un bar frequentato dalla madre ha riferito che la donna si recava quasi ogni giorno nel locale per bere il caffè e si faceva mettere da parte una brioche dicendo che era per il figlio. Elementi sufficienti per capire che l' anziana aveva approfittato del dramma famigliare per architettare il suo piano.

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