Estratto dell’articolo di www.corriere.it
CARLO CALENDA ALLO STABILIMENTO DELLA MASERATI
[…] Carlo Calenda non risparmia ormai da tempo critiche ed accuse al vertice di Stellantis, il cui primo socio è la famiglia Agnelli tramite la scatola societaria Exor e per questo esprime il presidente John Elkann.
Sul banco degli imputati, a parer del leader di Azione con un passato in Ferrari da direttore generale all’epoca Montezemolo (altra società riconducibile agli Agnelli), non può che esserci l’amministratore delegato Carlos Tavares, reo di investire poco e male sull’Italia con impianti che viaggiano a scartamento ridotto, cassa integrazione negli stabilimenti per gestire i bassi volumi produttivi, la garanzia di Stato concessa nel 2020 all’ex Fca (sul prestito da 6,3 miliardi erogato da Intesa Sanpaolo) che servì per la filiera dell’auto, ma finì anche per confermare i dividendi per gli azionisti facendo trasecolare Calenda.
carlos tavares in audizione al senato foto lapresse
Così Tavares arriva di prima mattina in visita alla Maserati per una giornata di lavoro con il nuovo ceo del Tridente, Santo Ficili, il management team e i sindacati. […]
Fuori dai cancelli della fabbrica si respira però l’apprensione dei lavoratori. Con lo sciopero proclamato dalla Fiom Cgil di 4 ore «a fronte di una crisi industriale di Maserati che non si arresta, anzi continua a persistere senza soluzione di continuità. La Maserati - registra la Fiom Cgil di Modena - resta però l'unica realtà industriale di vetture di lusso colpita dal vortice di questa crisi.
CARLO CALENDA ALLO STABILIMENTO DELLA MASERATI
I giorni di lavoro si riducono sempre di più raggiungendo a fatica la media lavorativa di 4-5 giorni al mese e il 2025 non promette nulla di buono rispetto ad un 2024 indicato come l'anno peggiore di sempre».
Da qui la critica a Tavares: «Maserati ha bisogno subito di nuovi modelli per essere rilanciata altrimenti non sono chiari i motivi della sua venuta. Le lavoratrici e i lavoratori continuano a perdere un'importante fetta di salario ogni mese, mentre il suo stipendio come quelli di ogni altro dirigente Stellantis continuano a crescere. La sua remunerazione di 37 milioni di euro equivale a quella di mille operai solo quando hanno la possibilità di lavorare tutti i giorni. Oltretutto, si parla di almeno 100 milioni di buonuscita quando l'ad lascerà Stellantis il prossimo anno».
carlos tavares in audizione al senato foto lapresse 3
É in questo contesto che si palesa la visita a sorpresa del leader di Azione. Calenda evidentemente ritiene di poter avere un incontro con l’amministratore delegato. A supporto della sua tesi rivela la sua promessa: «Sono tornato alla Maserati dove è in visita Tavares. Nonostante la sua promessa di farmi visitare la Maserati, mi ha fatto dire che è troppo occupato. Pazienza, tornerò.
Nel 2004 Maserati aveva vinto il premio Best place to work, oggi è una fabbrica fantasma. Forse di questo dovremmo occuparci: lavoro e industria. Le due cose che hanno fatto grande l'Italia e che oggi sembrano non interessare più a nessuno», scrive sui suoi profili social.
E rincara: «Abbiamo capito alcune cose. Una di queste è che Tavares è un cafone. Non so come tradurglielo in inglese, ma credo che trovi qualcuno che glielo traduce. Credo anche che sia un arrogante, che pensa che semplicemente se ne può fregare. E questa cosa non è giusta, non è responsabile, non è neanche seria».
CARLO CALENDA ALLO STABILIMENTO DELLA MASERATI
Non tarda ad arrivare la replica dell’azienda: «Siamo spiacenti di non aver potuto accogliere oggi il senatore Carlo Calenda all'interno della Maserati a Modena a causa di vincoli di agenda in una giornata di lavoro già piena e dedicata al piano di rilancio con il management e le organizzazioni sindacali.
Confermando l'invito che lo stesso amministratore delegato Carlos Tavares ha rivolto direttamente al senatore durante l'audizione in Parlamento di qualche settimana fa, saremmo lieti di ospitare Carlo Calenda, trovando insieme la data migliore per lui e per il management di Maserati da dedicare interamente all'incontro con lui», dice Daniela Poggio, responsabile Communication & Public Affairs Stellantis Italia. Segnalando come «le nostre policy aziendali non consentono visite di personalità politiche o istituzionali durante le campagne elettorali» aggiunge Poggi.
Non è la prima volta che i due sono protagonisti di un acceso dibattito. Anche nel corso della recente audizione alla Camera di Tavares il senatore Calenda aveva interrotto il top manager evidenziando come il numero dei brevetti prodotti in Italia si stia contraendo sempre di più, anche in relazione a quanto avviene in Francia. Tavares aveva risposto che verificherà e stimolerà le divisioni specializzate in Italia.
Tensione anche al termine dell'audizione. «Tavares ha detto di avere un paio di slide con gli impegni sul piano industriale, le abbiamo chieste ma non ce le ha lasciate, ha un approccio arrogante», aveva raccontato il leader di Azione ai cronisti nel punto stampa. La tensione dunque resta.
CARLO CALENDA AL FORUM DI CERNOBBIO luca de carlo carlos tavares alberto luigi gusmeroli foto lapresse