Sofia Fraschini per “il Giornale”
Prevenire i furti si può. E può essere anche conveniente, grazie alle detrazioni fiscali.
Partendo dagli aspetti pratici, per mettere in sicurezza una casa e tenere lontani «i topi d' appartamento», bisogna agire in primis sulle finestre. A differenza di quanto si possa immaginare, le statistiche dicono che più dell' 80% dei furti avvengono tramite il passaggio attraverso una finestra, o una porta finestra, e non dalla porta di ingresso dell' abitazione.
I primi lavori da considerare, dunque, sono quelli che riguardano l' installazione di porte o finestre di sicurezza. In particolare, le finestre antisfondamento di dimensioni standard (120x150 cm) hanno una spesa media di 1.400 euro al mq. Ma se la finestra antisfondamento supera di troppo il budget preventivato, si può ricorrere alle inferriate che proteggono la casa con una spesa più contenuta: per una grata fissa in ferro di dimensioni medie (120x150 cm) si spendono circa 350 euro. Per quanto riguarda l' installazione di una porta blindata in Italia si spendono da 1.500 a 5mila euro.
Ma attenzione, non basta, bisogna considerare che i ladri vogliono operare dove nessuno può vederli. Questo significa che è consigliato fare in modo che l' esterno della casa sia sempre illuminato - soprattutto vicino ai potenziali ingressi.
Una soluzione molto efficace sono le luci con rilevatore di movimento. Si tratta di dispositivi, molto economici (a partire da 30 euro), che possono essere configurati per accendersi ogni volta che viene avvertito un movimento intorno alla casa. Si possono poi trasformare le serrature tradizionali in serrature elettriche senza effettuare modifiche alla porta. Molte di esse si fissano al lato interno della porta, sul cilindro esistente e permettono di sostituire la chiave con lo smartphone. Solitamente funzionano a batteria e hanno un' autonomia di circa sei mesi (con circa otto cicli di chiusura al giorno). Il costo medio è di 350 euro.
Al bisogno di sicurezza si può rispondere anche con un buon impianto di antifurto e allarme. Un antifurto completo dotato di centralina, sensori esterni ed interni, sirena e combinatore telefonico per un' abitazione di 70 metri quadrati, costa circa 1.300 euro.
Le telecamere di videosorveglianza può essere un' altra alternativa. Quelle più comuni prevedono il collegamento alla rete elettrica e l' uso di una connessione wifi, si tratta telecamere a corrente da usarsi sia dentro che fuori casa e collegabili alla rete internet di casa.
Oltre a queste esiste una nuova generazione di prodotti: funzionanti a batteria (quindi che non hanno bisogno di essere collegati alla rete elettrica); funzionanti senza internet in casa (ovvero si può inserire una normale Sim card); con funzioni di riconoscimento facciale (ovvero possono discriminare una persona «autorizzata» da estranei). A queste si aggiungono le funzioni avanzate delle telecamere tradizionali. I prezzi sono variabili: si parte da 130 euro a telecamera.
Se invece il budget non è un limite si può pensare di integrare i sistemi di antintrusione con un sistema domotico per la gestione della sicurezza. Si può ricevere così un feedback immediato sullo stato delle singole porte e finestre di casa sul proprio tablet o smartphone, scongiurando il pericolo di furti o effrazioni legate a dimenticanze. Il sistema domotico è un deterrente per i malintenzionati attraverso la simulazione della presenza in casa dei proprietari. Permette, infatti, alcuni trucchetti come quello di accendere o spegnere le luci nelle stanze, abbassare le tapparelle alla sera e alzarle alla mattina.
A conti fatti, proteggere la propria abitazione ha un costo, ma non così proibitivo.
Conti alla mano, stilando una lista dei diversi interventi (e dei rispettivi costi) necessari a rendere il proprio immobile a prova di ladri, in media si parte da circa 5mila euro a seconda degli interventi scelti tra quelli elencati. Tuttavia bisogna considerare che queste spese sono detraibili al 50%. In detrazione vanno, infatti, spese quali l' antifurto, l' installazione/ sostituzione della porta blindata o del cancello.
Ma anche le spese sostenute per la videosorveglianza. Esiste, infatti, uno specifico bonus videosorveglianza 2020 le cui spese sono agevolabili con il bonus ristrutturazioni. Bisogna però ricordare che il pagamento delle spese deve avvenire con bonifico parlante o bonifico bancario o postale ordinario, anche online.