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Estratto dell'articolo di Andrea Siravo per "La Stampa"
Fedez Fabiano Capuzzo Cristian Rosiello Emis Killa
C'è la passione per il Milan a unire rapper e ultrà. La comune fede calcistica si trasforma in rapporti di amicizia e in opportunità di business. Come nel caso di Emiliano Rudolf Giambelli, in arte Emis Killa. Vicino al leader indiscusso della Curva Sud, Luca Lucci, tanto da dividere con lui lo Skybox allo stadio San Siro lo scorso 17 agosto quando i rossoneri hanno giocato la prima di campionato contro il Torino e a Fabiano Capuzzo, tra i vice capi di Lucci, con cui è co-proprietario della barberia «Italian Ink» a Monza.
Il marchio registrato da una società dal «Toro», il soprannome di Lucci, con Marianna Tedesco, che viene riproposto sulle insegne di una serie di negozi in franchising in varie parti d'Italia. Tutti gestiti dai suoi sottoposti nell'organigramma del direttivo. «La cosa bella è che io non ci metto un soldo, sono gli altri che me li devono dare», avrebbe detto il capo della Sud.
Lucci, Capuzzo e altri sono stati arrestati lunedì all'alba dalla Squadra mobile e la Scisco della polizia per associazione per delinquere finalizzata ad aggressioni e alle estorsioni. Nell'inchiesta dell'antimafia milanese è entrato anche Emis Killa. Con ruolo al momento da attore non protagonista. L'altro ieri mentre avvenivano le catture è stato perquisito «presso terzi», ovvero da non indagato, dai poliziotti della sezione Criminalità organizzata della mobile, diretti da Alfonso Iadevaia e Nicola Lelario.
Uno dei quasi sessanta bersagli individuati dai pm della Dda Paolo Storari e Sara Ombra che stanno dentro o gravitano attorno alle curve di Milan e Inter. Nella sua villa a Bernareggio, nella Brianza monzese, sono stati sequestrati quarantamila euro in contanti, sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente telescopico e un taser. Né per i soldi né per le armi è scattata la denuncia. Il suo nome, però, compare nell'ordinanza di custodia cautelare per diciannove indagati emessa dal gip Domenico Santoro.
[...] Uno di quelli - come annota il gip - che servono all'attuale direttivo «a mantenere e a rafforzare la capacità intimidatrice dell'associazione», rivelandone «l'elevatissima pericolosità dei componenti della stessa». Era l'11 aprile e si giocava in notturna il quarto di Europa League Milan-Roma. Al Gate 14, quello dove entra la tifoseria organizzata del Milan, due ultrà - come consuetudine - hanno provato a fare la «doppietta», il passaggio contemporaneo al tornello con un solo biglietto. L'addetto ai controlli subito dietro avrebbe provato a bloccarli, ma uno dei capi lo avrebbe interrotto afferrandogli un braccio.
«Subito dopo - ha messo a verbale la vittima - sono intervenuti in mio soccorso i colleghi in servizio ed il mio responsabile, loro si sono posti intorno a me per proteggermi da un gruppo di tifosi del Milan che mi avevano circondato». C'erano Francesco Lucci, fratello di Luca, a Islam Hagag e Christian Rosiello, gli amici di Fedez, e Capuzzo. Tra loro c'era anche Emis Killa. [...]
«Come per la Curva Nord, la tranquillità della società passava per la tolleranza del sistema, così anche la Curva Sud giovava della medesima concessione da parte dell'Ac Milan», osserva il giudice.
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