Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”
Il mistero del bancario che spiava i conti correnti di clienti noti e meno noti di Intesa-Sanpaolo è alimentato dalle sue stesse dichiarazioni. Perché nelle risposte (o non risposte) fornite di fronte alle contestazioni della banca dopo la scoperta dei suoi accessi illeciti non ha saputo (o voluto) spiegare le anomalie delle «interrogazioni». Con affermazioni poco credibili.
A cominciare dal nome sul quale ha effettuato più ricerche, pure nell’arco della stessa giornata: si tratta di F.F., un signore pressoché sconosciuto sul quale l’ormai ex impiegato della filiale pugliese di Bisceglie Vincenzo Coviello ha effettuato ben 310 accessi nell’anno e mezzo esaminato dall’indagine disciplinare della banca. Quando gliene è stata chiesta ragione, Coviello ha detto di non ricordare, e di non conoscere quella persona. In realtà sarebbe un cliente della sua attività di commercialista.
Una versione inevitabilmente fragile e sospetta. Al pari delle rassicurazioni fornite quando gli hanno domandato il motivo di decine e decine di intrusioni sui conti aperti presso filiali del Centro e Nord Italia, e dunque lontane dal territorio in cui lavorava l’impiegato ora bollato come «infedele».
ALCUNI DEI VIP SPIATI DA VINCENZO COVIELLO
Il quale s’è limitato a confermare di non aver mai utilizzato i dati visionati o raccolti, né di averli «trasmessi, comunicati o divulgati a soggetti terzi in qualsivoglia forma». Ha anche ribadito di non aver fatto copia di ciò che ha consultato «e se lo avessi fatto di avere proceduto alla loro distruzione»; una formula sufficientemente ambigua, aggiunta alla promessa che «le informazioni consultate non saranno utilizzate per ottenere benefici o arrecare potenziali danni, anche indirettamente, o privazione di diritti ai clienti interessati».
[…] L’ampiezza delle ricerche svolte sui patrimoni bancari è andata oltre le persone, includendo anche diverse società e istituti. Come l’Apsa, cioè l’ente che amministra il patrimonio della Santa sede; e il conto corrente del Fug, il Fondo unico giustizia sul quale vengono versate le somme sequestrate dai giudici nel corso dei procedimenti penali e per le misure di prevenzione. Insieme ad altre società per azioni o a responsabilità limitata di vario tipo.
Tra queste c’è pure la Visibilia Editore, che fu presieduta dalla ministra Daniela Santanché, oggi imputata per truffa aggravata. L’accesso di Coviello risale al 26 giugno 2023, stesso giorno di quello sui conti della ministra, all’indomani di una puntata di Report in cui si adombravano le accuse a suo carico.
VIP E POLITICI SPIATI DA VINCENZO COVIELLO
La coincidenza tra interrogazioni e date particolari che coinvolgono i politici o i vip interessati è una costante delle «spiate» di Coviello. Quella su Arianna Meloni […] risale al 12 settembre 2023, giorno in cui la sorella della premier fece il suo esordio da responsabile della segreteria politica all’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia. I conti di Andrea Giambruno, ex compagno di Giorgia Meloni, furono invece esaminati il 28 settembre 2022, quando sul Corriere della Sera uscì una sua lunga intervista politico-sentimentale […]
I controlli su Vittorio Sgarbi avvennero il 4 maggio 2022, all’indomani di una sua rumorosa lite in tv con Gianpiero Mughini, ma Coviello si è dedicato anche a molti politici di sinistra. Come il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia, pugliese come lui, sul quale risultano almeno otto accessi (familiari compresi). […]