Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”
L' Università di Toronto lo denuncia attraverso il suo Citizen Lab per la sicurezza elettronica. The Guardian ed El Pais rilanciano il sospetto. Il governo spagnolo spia illegalmente i telefoni degli indipendentisti catalani? L' accusa è grave per una democrazia, ma di per sé plausibile. Eppure: perché un Paese che ha gratis il controllo dei ripetitori, deve giocare con le ombre?
Roger Torrent è il presidente del Parlament catalano. Indipendentista, è il numero due delle istituzioni regionali ed è lui la vittima più illustre del presunto hackeraggio. Ieri, commentando la notizia, Torrent ha schiaffeggiato Madrid. «Già sapevamo che lo Stato spagnolo ci spiava», ma oggi abbiamo queste «prove inconfutabili».
Il governo del socialista Pedro Sánchez ha risposto laconico. «Non ne sappiamo nulla». Lo stesso, l' indiziato naturale, il servizio segreto spagnolo. «Un' operazione del genere avrebbe dovuto essere autorizzata dalla magistratura». Allora chi ha comprato in Spagna il software Pegasus?
Chi l' ha usato per ascoltare le conversazioni di tre politici catalani, leggere i loro whatsapp, scaricare le loro foto e magari anche accendere il microfono del loro telefonino per sentire quel che dicevano nel chiuso di una stanza?
L' intera storia del software è da film. Più horror che spy, in verità. Pegasus è (o era) capace di violare la sicurezza di tutti i telefonini. Elaborato da una compagnia high tech israeliana (e chi altri?) si vende ufficialmente solo a governi legittimi per combattere «crimine e terrorismo». Fino all' anno scorso si infiltrava attraverso WhatsApp per controllare tutte le funzioni dell' apparecchio. L' hanno acquistato emiri e sultani, dittatori e autocrati.
Domenica una Corte di Tel Aviv ha respinto il ricorso di Amnesty International contro la società NSO che lo produce. Amnesty avrebbe voluto bloccarne l' esportazione perché Pegasus si è rivelato un' arma potente contro i difensori dei diritti umani. Si dice che l' Arabia Saudita controllasse il dissidente Jamal Khashoggi attraverso Pegasus proprio prima di ucciderlo a Istanbul.
Jeff Bezos, fondatore di Amazon ed editore di Khashoggi, accusa il regno petrolifero di aver cercato di ricattarlo con foto estratte proprio dal suo cellulare grazie a Pegasus. In India, tre anni prima, il governo era stato accusato di aver usato il software israeliano per sorvegliare decine di attivisti. Lo stesso in Turchia, Barhein, Marocco, Messico e molti altri Paesi, ma in Europa sarebbe la prima volta.
jeff besoz e mohammed bin salman
Madrid e Barcellona sono in rotta di collisione da anni. Nel 2017 il Parlament catalano ha proclamato l' indipendenza e lo Stato centrale ha reagito processandone i protagonisti. I tentativi di conciliazione proseguono lentissimi. Persino nella lotta al coronavirus, Madrid e Barcellona non riescono a dialogare. In questo clima, sarebbe stato utile intercettare il telefono di Torrent, l' anno scorso, mentre partecipava alle riunioni per la difesa degli indipendentisti. Ma era necessario violare le leggi?
Da Israele, la NSO ha sempre sostenuto di limitarsi a vendere il software, poi come lo si usi non è affar suo. Nel Congresso di Madrid, invece, giace, da ieri, la richiesta di un' inchiesta ufficiale. Sarebbe utile a tutti che si realizzasse.
IL SOFTWARE PEGASUS pedro sanchez Roger Torrent 1 IL SOFTWARE PEGASUS