UN CATECHISTA ROMANO È FINITO A PROCESSO PER AVER ABUSATO DI UNA MINORENNE, APPROFITTANDO DEL SUO RUOLO DI RESPONSABILE SPIRITUALE DELLA RAGAZZA - LE VIOLENZE SAREBBERO INIZIATE NEL 2009, QUANDO LA VITTIMA AVEVA 14 ANNI, E SONO ANDATE AVANTI FINO AL 2014 - L'UOMO SI OFFRIVA DI ACCOMPAGNARE A CASA L'ADOLESCENTE DOPO GLI INCONTRI IN CHIESA E LA MOLESTAVA NEL TRAGITTO IN AUTO - LA RAGAZZA HA RIVELATO GLI ABUSI DOPO CHE…

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Francesca De Martino per “il Messaggero”

 

ABUSI SU MINORE ABUSI SU MINORE

Avrebbe approfittato del suo ruolo di responsabile spirituale per abusare di una ragazza, che gli era stata affidata per un percorso appena successivo alla cresima. E le presunte violenze, per la Procura, si sarebbero protratte per quasi cinque anni: dal 2009 al 2014. Per questi fatti, G.V., una sorta di catechista della III comunità neocatecumenale della chiesa di Santa Rita da Cascia, a Casalotti, è finito a processo davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Roma.

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L'accusa contesta all'imputato la violenza sessuale, ai danni di una adolescente romana. Ieri, a piazzale Clodio, è stato sentito uno dei primi testimoni, un sacerdote all'epoca dei fatti responsabile della parrocchia: «Quando venimmo a sapere quanto era successo parlai con la ragazza, era molto scossa. - ha dichiarato il teste in aula - Lui ammise la relazione, ci disse di essere pentito e chiese perdono, noi decidemmo subito di sospenderlo».

 

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«Lui confessò di aver avuto una storia con la giovane ma i contorni erano sfocati, mi sembrò di capire che la storia era iniziata quando lei era minorenne. ha aggiunto il sacerdote - Chiese perdono e noi gli consigliammo un periodo di separazione dalla comunità. Da quello che ho capito c'era stato un legame, un trasporto, però non so dire di che genere». Le prime molestie, per i pm, sarebbero iniziate quando la vittima aveva 14 anni compiuti, nel 2009. E la vicenda si sarebbe aggravata sempre di più con il passare degli anni, senza che nessuno della parrocchia si accorgesse di quel legame particolare.

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GUIDA SPIRITUALE

La giovane, intimidita dal ruolo di guida spirituale che l'uomo rivestiva e dal fatto che gli stessi genitori facevano parte della comunità neocatecumenale, avrebbe tenuto tutto per sé il terribile segreto. Gli abusi, secondo quanto ricostruito in fase d'indagine, sarebbero avvenuti proprio alla fine degli incontri post-cresima in chiesa, tenuti dall'imputato. L'uomo, spesso, si sarebbe offerto di accompagnare a casa l'adolescente, anche perché aveva un rapporto d'amicizia con i suoi genitori.

 

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La famiglia della ragazzina si fidava di lui. Ma proprio durante quel tragitto in auto, il suo responsabile spirituale avrebbe approfittato di trovarsi da solo con lei per molestarla. Violenze che la giovane avrebbe avuto il coraggio di confessare alla sua famiglia solo alcuni anni dopo. Metabolizzare il trauma per la ragazzina era stato doloroso ma i genitori, una volta raccolte le confidenze della figlia, l'avrebbero subito convinta a trovare la forza per denunciare le molestie ai carabinieri della stazione Casalotti.

 

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Per lei era stato come liberarsi da un peso enorme, sopportato per anni. A quel punto, i militari dell'Arma avrebbero riscontrato punto per punto tutto quello che aveva riferito la vittima. Poi, nel 2020, la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm titolare del fascicolo, Eleonora Fini. Nella prossima udienza, fissata il 24 gennaio, verranno sentiti dal Tribunale altri testimoni dell'accusa. Ma non è l'unico caso di presunte violenze, avvenute nella Capitale, finite nel mirino degli inquirenti negli ultimi anni.

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La procura di Roma, infatti, a ottobre 2020, aveva accusato il fratello del sacerdote di una parrocchia del X Municipio di aver abusato di 4 bambine, tra le mura dell'oratorio. In questo caso il pm indagava per atti sessuali con minorenni. L'uomo era un factotum a cui il prete avrebbe affidato una serie di faccende, compresa quella di monitorare alcuni incontri con i piccoli. Avrebbe avuto un ruolo simile a quello di un educatore, incaricato di tenere riunioni a cui partecipavano una decina di bambini, intorno agli 11 anni. Lo avrebbe fatto fino al luglio del 2019.

 

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Ma ad accorgersi che c'era qualcosa di strano era stato il padre di una bambina che si era accorto del cambiamento di umore della figlia. La bimba si era chiusa all'improvviso in se stessa, Andava con piacere agli incontri organizzati con i coetanei della parrocchia, ma poi senza un motivo valido cambiava idea.

 

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A quel punto i genitori erano diventati insistenti con la figlia per capire cosa la turbava. E alle domande aveva risposto spiegando che il «maestro» non si comportava bene. Il padre e la madre si erano poi allarmati e avevano chiesto alla piccola di spiegare meglio. Le indagini avevano poi confermato le denunce arrivate in Procura.

 

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