Fabio Albanese per “la Stampa”
Un corteo funebre attraversa alcune strade di Messina, nel sabato santo del lockdown. Quaranta, forse cinquanta persone dietro il carro che lentamente trasporta dall' abitazione al cimitero la bara di Rosario Sparacio, anziano fratello del boss di Giostra Gino, già capo della mafia messinese poi divenuto collaboratore di giustizia.
Nessuno interviene a fermare quella sfilata che non dovrebbe esserci, tutto avviene come se si trattasse di un normale giorno di una normale situazione, senza coronavirus e senza limitazioni e divieti perfino per i funerali.
Gli unici ad accorgersene e a chiedere un intervento sono alcuni messinesi che assistono stupiti dai balconi, e poi i giornalisti locali che, per averne scritto, per giorni hanno ricevuto insulti e offese sui social. Ora la procura di Messina ha deciso di aprire un fascicolo, al momento senza indagati, per capire cosa è accaduto, se ci sono state violazioni al decreto anti-coronavirus, e se tra le persone che hanno partecipato a quel corteo c' erano anche appartenenti a cosche mafiose.
Il ringraziamento al sindaco Nel frattempo è la polemica politica a tenere banco, anche perché un nipote di Sparacio ha ringraziato pubblicamente il sindaco di Messina Cateno de Luca. Duro il presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava: «Com' è stato possibile che in cento abbiano accompagnato al cimitero il feretro del fratello di un capomafia?
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Dietro la bara c' erano auto, moto, amici. Dal sindaco, sempre pronto a rumoreggiare con la fascia tricolore al petto, stavolta è venuto solo il silenzio». De Luca ha replicato sui social: «Non voglio essere ringraziato dalla famiglia Sparacio per una vicenda che ho appreso dalla stampa - ha scritto - e che ho avuto modo di approfondire con l' ufficio di gabinetto del Questore, con particolari che non posso svelare».
De Luca, in questi giorni al centro delle cronache per la sua ruspante intransigenza nel controllo degli attraversamenti dello Stretto di Messina e per una polemica con la Chiesa locale sui suoi coloriti messaggi anti-scampagnata lanciati per le strade con i megafoni, ha detto che se avesse saputo, avrebbe «agito prontamente come sono solito fare», sottolineando di essere stato «sempre lontano dagli ambienti mafiosi».
Il deputato Pd Fausto Raciti ha annunciato un' interrogazione parlamentare mentre alcuni consiglieri comunali di opposizione annunciano un atto ispettivo per verificare responsabilità ed eventuali connivenze di dipendenti comunali.
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