DAGONEWS
I giganti dell’online hanno stretto un accordo per combattere la piaga dello sfruttamento minorile online e per tentare di eliminare i contenuti pedopornografici dalle loro piattaforme.
Tutte e 18 le società della Technology Coalition, costituita nel 2006, si sono impegnate a sostenere il piano "Project Protect": tra di loro ci sono Amazon, Apple, Facebook, Google, Microsoft, Twitter e Snapchat.
Le aziende sostengono che migliorare l'approccio intersettoriale aiuterà a sradicare lo sfruttamento e gli abusi sessuali sui minori che circolano online. Il progetto si basa su un piano a "cinque pilastri", progettato per bannare questi contenuti, che prevede: un focus sull'innovazione tecnologica per rilevare e bloccare tali contenuti; l’incoraggiamento a una maggiore azione collettiva; il finanziamento della ricerca; l’aumento della condivisione delle informazioni; e maggiore trasparenza e responsabilità.
Da tempo i colossi sono stati accusati di non fare abbastanza per fermare la diffusione dei contenuti proprio mentre diversi attivisti sostengono che dovrebbero essere adottate sanzioni severe per reprimere l'abuso sessuale dei minori online.
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