Claudio Del Frate per www.corriere.it
Che cos’è l’estate sulla Riviera Romagnola senza le balere? E senza il valzer, la mazurka, il tango? La Regione Emilia Romagna ha tentato di salvare il salvabile formulando una serie di linee guida per i locali da ballo e le sagre di liscio destinati però a fare discutere: i balli di coppia saranno infatti consentiti, ma solo tra conviventi. Per tutti gli altri resta il distanziamento sociale di due metri. Un’osservanza che di sicuro aiuterà a prevenire una nuova ondata di contagi di Covid ma dall’altro farà sussultare gli appassionati della musica resa celebre da Raul Casadei e decine di altre orchestre. Oltre che i gestori di balere e rotonde.
E pensare che le linee guida sono state ammorbidite rispetto a una prima stesura. L’ordinaza del 12 giugno scorso (39 pagine di minuziose disposizioni, richiami a dpcm di Conte e leggi preesistenti) riapriva infatti i locali notturni, dava semaforo verde e fiere e feste; ma imponeva l’uso della mascherina, proibiva i balli al chiuso, regolava il flusso dei clienti ma soprattutto diceva no ai balli di coppia.
Cioè a una «istituzione» emiliano romagnola come il liscio. Immediata era stata la reazione di gestori, gruppi musicali, organizzatori di serate piuttosto sconcertati dalla prospettiva di uomini e donne che disegnano le figure del tango o della polka mantenendosi a distanza di sicurezza. Qualcosa di simile era successo in Abruzzo, dove la Regione aveva sì riaperto gli impianti sportivi amatoriali, ma riscrivendo di fatto le regole del calcio e del basket.
Le rimostranze sono state recepite da una correzione dell’ordinanza», che però ha ripescato il concetto di «conviventi» già oggetto di ironie, perplessità e fantasie interpretative quando era toccato al governo fare ricorso a tale concetto alla fine del lockdown. Morale: il liscio è consentito nella sua forma tradizionale a patto che la coppia sia formata da marito e moglie, parenti o affini. Resta da vedere come sarà possibile far rispettare una norma di questa natura che mescola esigenze sanitarie e stato civile.