“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”
e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Parlando della morte dell’attore scozzese Sean Connery, La Stampa cita un’intervista che la moglie Micheline Roquebrune ha rilasciato al Mail on Sunday, e scrive: «“È morto in pace, nel sonno ed era molto tranquillo. Sono stata con lui tutto il tempo e si è semplicemente spento. Era ciò che voleva”, ha raccontato la donna con cui Connery si era sposato per la seconda volta nel 1975».
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Non è dunque vero che l’agente 007 fosse un casanova: stando al quotidiano torinese, si era addirittura unito in matrimonio due volte con la stessa donna. (Effetti della prosa zoppicante: in realtà le prime nozze furono con l’attrice Diane Cilento).
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«E Bruxelles ora si accoda a Trump. Ordinate tonnellate di Remdesivir», titola La Verità. Nel sommario si legge che «il farmaco usato dal tycoon funziona: la Commissione ne acquista altre 500.000 dosi».
Si dà il caso che in ogni dose di Veklury (nome commerciale del farmaco) siano contenuti 100 milligrammi di remdesivir, il principio attivo del medicinale antivirale utilizzato contro il Covid-19. Quindi, mezzo milione di dosi corrispondono a 50 chilogrammi, pari a 0,05 tonnellate. Ah, le esagerazioni dei titolisti!
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Secondo Maurizio Bonassina, che lo scrive sul Corriere della Sera, Aldo Colonnello «ha vissuto lunghi momenti» accanto ad Alda Merini. Poiché per il dizionario chiamasi «momento» una «minima frazione di tempo», solo uno scrittore, qual è Colonnello, poteva vivere un ossimoro di tale portata.
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Titolo dal sito del Giornale: «Il silenzio dei Blues musulmani. Il video che imbarazza la Francia». Spiegazione: «Il tutto nasce dall’assenza nella clip di giocatori della nazionale di fede musulmana». Perbacco. In Francia esiste una nazionale di fede islamica? E, soprattutto, i maomettani cantano i blues come i neri d’America? Nulla di tutto questo, ovviamente.
I soldati della Repubblica durante la Rivoluzione erano chiamati «les Bleus», dal colore della divisa indossata, mantenuto come simbolo di uniformi e maglie delle rappresentative francesi nello sport (l’equivalente di azzurro e azzurri per l’Italia). Anche se qualcuno li confonde con i blues.
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Il Fatto Quotidiano titola così un’intervista con lo scalatore Reinhold Messner: «“Si apre tutto. Anzi no: sudtirolesi, che figura... Per i giochi di partito”». Altissima purissima chiarissima.
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Dalla Gazzetta di Mantova: «Era a lavorare come tutti i giorni, ma quando è rincasata ha fatto una brutta scoperta: l’abitazione messa a soqquadro da ignoti ladri che, oltre ad avere forzato la porta ed avere messo tutto sottosopra, se ne sono andati». Che disdetta! Non potevano aspettarla? Proprio maleducati.
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