(ANSA) - Il gambling, il gioco d'azzardo nelle sue varie forme, si conferma vizio tradizionale degli australiani. I quali perdono quasi il doppio che negli Stati Uniti nei videopoker, le macchinette principale causa delle perdite, che in Australia sono più comuni nei sobborghi delle città dei bancomat e delle cassette postali. Gli australiani adulti perdono in media l'equivalente di 993 euro l'anno, contro i 491 euro degli statunitensi e i 355 dei neozelandesi.
Il preoccupante quadro è descritto nel rapporto dell'istituto di ricerca Grattan di Melbourne 'How Australia should prevent gambling harm' (Come l'Australia dovrebbe prevenire i danni del gioco d'azzardo), che raccomanda al governo di proibire, o restringere nettamente, la pubblicità del gioco d'azzardo. E inoltre di introdurre una procedura di pre-impegno da parte del giocatore sul limite di perdita, in particolare per le scommesse online e i videopoker.
Lo studio raccomanda inoltre che sia nettamente ridotto il numero di poker machines disponibili, 185.500 in tutto, di cui il 93% si trova fuori dei casinò, concentrate perlopiù "in comunità svantaggiate".
"L'Australia ha permesso all'industria del gioco d'azzardo di scatenarsi, mentre gli scommettitori, le loro famiglie e la comunità stessa ne pagano il prezzo", ha detto la ricercatrice dell'istituto Grattan, Aruna Sathanapally, nel presentare lo studio. "I prodotti di gioco d'azzardo sono disegnati per creare dipendenza e le conseguenze possono essere catastrofiche: perdita del lavoro, bancarotta, rottura delle relazioni, violenza familiare, anche suicidio. E' tempo che il governo compia dei passi verso la riduzione della pubblicità del gioco d'azzardo nelle sue varie forme".
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