Valeria Arnaldi per “il Messaggero”
Single per scelta. Soli, in era Covid, per decreto. Il Singles' Day, festa dei single nata in Cina e diffusasi nel mondo, oggi accende i riflettori sulle nuove abitudini dei single, che, con il lockdown e, in generale, le misure per il contenimento del coronavirus, dal distanziamento al divieto di organizzare eventi e via dicendo, sono diventati più soli.
Almeno all' apparenza. A ben guardare, indagando tra monitor, smartphone e chat, gli italiani non in coppia hanno riscoperto l' amore e lo hanno fatto con il piacere di nuove lentezze. La conferma, numeri alla mano, arriva da Meetic, vero e proprio riferimento per il dating online, che, con la doppia indagine Love Economy/Love Evolution, ha rilevato cambiamenti di abitudini e aspirazioni dei suoi utenti in questo periodo.
Da un sondaggio sugli effetti del lockdown, condotto su 7300 single della community italiana, è emerso che il 60% sente la necessità di vivere una storia seria, bisogno cresciuto nella quarantena, come sottolineato dal 17%.
Nel 2014, il dato si fermava al 42%. Nessun problema per la distanza. Il peso dell' astinenza è stato sentito appena dal 23%. Il 45% si è detto pronto a innamorarsi virtualmente prima dell' incontro reale. E il riscontro è arrivato nella realtà, con la nascita di molte coppie. In lentezza.
A vincere, infatti, è stato il cosiddetto slow dating, ossia un approccio più lento, con maggiore attenzione per le fasi iniziali della conoscenza, senza la fretta di avviare una relazione. Largo dunque a lunghe telefonate, intensi scambi di messaggi, videochiamate di ore, la sera, per farsi compagnia o magari condividere, seppure distanti, una cena e così via.
L' agenda sentimentale ha riscoperto i tempi del corteggiamento.Il 29% ha dedicato più tempo allo studio dei profili di potenziali partner. Il 12% ha dichiarato di aver avviato rapporti più intensi e profondi durante l' isolamento, il 33% delle donne dice di aver apprezzato l' avvicinamento graduale.
Per il 63% degli intervistati il lockdown ha fatto bene al primo appuntamento. E, forse, in generale, ai sentimenti. Il 57% ora si aspetta rapporti più sinceri. E seri, appunto. Un desiderio di molte persone. Anzi, sempre di più.
L' indagine incorona l' Italia come paese europeo con la maggiore percentuale di dater attivi tra la popolazione adulta. Si tratta del 19,8%. Sono aumentati i single. E sono cresciuti pure gli appuntamenti: nel 2016, la media era di 25 l' anno, nel 2020 si stima un rialzo del 40%. Il 19% negli ultimi mesi ha preferito ricorrere alla videochiamata per conoscersi. Sarà anche per questo, forse, che i dater italiani in Europa sono quelli che spendono di più in abiti, parrucchiere, beauty, destinando a farsi belli il 25% del budget per la prima uscita insieme.
Si spende qualcosa in più per essere soddisfatti allo specchio - e adesso soprattutto piacersi nello schermo - e si risparmia sullo scenario dell' incontro, con la cena sostituta da un aperitivo. I primi appuntamenti, appena possibile, si sono tenuti perlopiù all' aperto. E ora si guarda avanti. Il matrimonio, sogno del 19% dei single nel 2014, adesso lo è appena per il 10%. Le nozze non sono più ritenute una prova della serietà dei sentimenti. Vale di più, forse, l' attesa.
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