Francesco Mimmo per “la Repubblica”
C'è una strana battaglia in corso nel Nebraska. Che vede sul campo - è il caso di dirlo - agricoltori, trattori, iphone e lobbisti della Apple. Succede infatti che il Parlamento dello "Stato delle pannocchie" (orgogliosa autodefinizione per aver strappato al deserto distese di mais) è chiamato a discutere domani la legge sul "diritto alle riparazioni", una vecchia battaglia sulle liberalizzazioni ha trovato molti ostacoli. E che dal Nebraska potrebbe ricevere un nuovo impulso con effetti a catena per tutta l' industria statunitense.
Il diritto alle riparazioni, "right to repair" vorrebbe imporre di aprire a consumatori privati, fornitori e officine o laboratori indipendenti l' accesso ai manuali, ai ricambi e agli strumenti di diagnostica. In pratica dare la possibilità di fare riparazioni senza dover per forza ricorrere allo spesso molto costoso monopolio della casa produttrice. La protesta degli agricoltori del Nebraska si concentra sui trattori, ma ha trovato nuovi alleati e nuovi nemici.
Se la legge passasse, infatti potrebbe essere rivendicata anche per i negozi di elettronica per riparare iPhone, tablet, pc. Un trattore e più in generale una macchina agricola può costare centinaia di migliaia di dollari. E un intervento costa di conseguenza migliaia di dollari se sei costretto a rivolgerti a un tecnico della casa produttrice. Il Nebraska, come altri otto Stati, ha presentato una proposta di legge, la "LB67".
Ma l' attenzione è più alta nel suo caso perché il Nebraska è l' unico dei 50 Stati della Federazione ad avere un parlamento monocamerale e dunque è più facile che la legge passi. Più facile, in teoria. Perché nel frattempo la grande industria ha messo in campo tutte le sue armi contro gli agricoltori.
Il più noto produttore americano di macchine agricole, la John Deere, con Apple, AT&T e altri colossi hanno spedito squadre di lobbisti a Lincoln, la capitale delle pannocchie. Ore di discussioni in cui si appellano ai diritti di proprietà intellettuale, alla salute, alla sicurezza. Addirittura, secondo quanto ha denunciato una parlamentare, sarebbero arrivati a rivendicare che gli agricoltori non comprano trattori, ma solo "licenze per utilizzarli". La battaglia fino al voto sarà dura.