Dall’account instagram di Carmelo Abbate
Lei è Laura, ha 9 anni. Lui è Paolo, 7 anni. Sono sorella e fratello. Vivono a Sa Serra, una frazione di Buddusò, in provincia di Sassari. È il 1977. Laura e Paolo sono molto legati. Ai matrimoni fanno spesso i paggetti. Girano sempre insieme, mano nella mano. È il 5 ottobre. Laura e Paolo tornano da scuola. La mamma sta cucinando. Chiedono il permesso di uscire per cercare funghi vicino a casa. Passa un’ora. I bambini non tornano.
La mamma li chiama. Non rispondono. La donna bussa alle porte dei vicini. Le dicono di non preoccuparsi, staranno giocando da qualche parte. Lei non è tranquilla. Telefona ai parenti, che vivono nel paese vicino. Dice di correre, devono aiutarla a cercare i suoi figli. Arrivano al fiume. Paolo è dentro l’acqua. Sopra il suo corpo ci sono delle pietre. Un cugino lo solleva, lo prende in braccio e lo porta dalla mamma. La donna urla. Passa qualche ora. Poco lontano c’è Laura.
Sulla testa ha un grosso macigno. Laura e Paolo Fumu sono morti. Secondo l’autopsia i bambini sono stati colpiti alla testa con delle pietre prima di essere gettati nel fiume. Sono morti affogati. Sul corpo di Laura ci sono tracce di violenza sessuale. Scattano le indagini. Dopo qualche giorno gli inquirenti fermano un uomo con problemi psichici. Lui è Totoi. Nel paese è conosciuto come lo scemo. Lo interrogano. Lui si proclama innocente. Ha assistito alla scena nascosto dietro una siepe.
Ha visto il vero assassino. Farebbe parte della sua famiglia. I parenti vengono interrogati. Hanno un alibi, ma indicano un nipote. Lui è Mario. Ha 13 anni. Totoi conferma. È lui. Ha avvicinato i fratellini, li ha portati al fiume, ha colpito Paolo con una pietra, ha violentato Laura e poi l’ha uccisa. Il giudice gli crede. Totoi viene assolto per non aver commesso il fatto. Mario Pau ha meno di 14 anni, non è imputabile. La famiglia Fumu chiede altre indagini. Il ragazzo non può aver fatto tutto da solo. È il 13 aprile del 1978. Il caso viene chiuso. La famiglia di Laura e Paolo ancora oggi chiede giustizia.