Melania Rizzoli per “Libero quotidiano”
C'è prurito e prurito. Tutto dipende dalla sua intensità, dalla sua localizzazione e dalla causa che lo provoca, e, a parte le arrabbiature che virtualmente fanno prudere le mani, quando si avverte in qualche parte del corpo questa sensazione fastidiosa che innesta il forte desiderio di grattarsi, è sempre utile chiedersi perché ciò avviene.
Il prurito infatti, non è una malattia, ma un sintomo di un problema locale o generale, che può essere cioè dermatologico, ma a volte è anche la spia di una patologia che con la pelle non ha nulla a che fare, e in ambedue i casi si tratta di un' esperienza sensoriale che attiva le fibre nervose della superficie cutanea, le quali, una volta stimolate, richiamano il riflesso del grattamento per alleviare il disturbo.
MALATTIE DERMATOLOGICHE La sensazione di formicolio pruriginoso può derivare dalla presenza di lesioni della pelle ben definite, come la puntura di insetto, oppure da dermatiti allergiche da contatto, dermatiti atopiche, psoriasi, orticaria o lichen planus cronico, ma anche da micosi, impetigine, fotodermatiti ed altre dermatosi più rare come le penfingoidi, la pitiriasi rosea o le irritazioni da herpes virus.
Nei bambini quasi tutte le malattie esantematiche provocano il prurito, ed altre condizioni che possono causarlo in modo intenso sono le parassitosi cutanee come la scabbia e la pediculosi (i comuni pidocchi), facilmente diagnosticabili, ma anche la xerósi, l' eccessiva secchezza della pelle, può determinare una forte sensazione pruriginosa, cosa molto frequente negli adulti e negli anziani che utilizzano prodotti per l' igiene quotidiana troppo aggressivi, o che bevono poco e vivono in ambienti molto caldi e secchi.
Il comune prurito anale invece, è un sintomo molto fastidioso, che peggiora in genere di notte, nei periodi caldi dell' anno o dopo intenso esercizio fisico, poiché si osserva tipicamente in presenza di sudorazione eccessiva (il sudore è acido), ed è spesso causato da scarsa igiene, da microlesioni dello sfintere, o più raramente da una insorgente neoplasia rettale, mentre nei bambini è frequentemente associato alla presenza di parassitosi intestinali.
MALATTIE SISTEMICHE Quando invece non è individuabile una morbosità locale di tipo cutaneo, il prurito può essere il sintomo premonitore di malattie interne all' organismo, che mandano il loro segnale d' allarme in superficie, a livello cutaneo, per attenzionare il paziente, come per esempio nell' alterata produzione di bile, la quale si deposita sottopelle, irritandola e colorandola di giallo, oppure per livelli eccessivi di acido urico, ma anche di diabete e di malattie della tiroide.
Il prurito è associato anche a diversi tipi di neoplasie del sangue, nelle quali spesso è il sintomo premonitore, come nei linfomi e mielomi, ed è un segno precoce spesso sottovalutato, frequentemente notturno, scambiato sovente per allergie cutanee od alimentari e quasi mai diagnosticato, ma è una caratteristica anche di adenocarcinomi solidi quale il tumore ovarico, intestinale, mammario, prostatico, e si manifesta frequentemente in molte malattie virali, nei pazienti affetti da Aids, e nella policitemia del sangue.
MALATTIE NEUROLOGICHE L' istinto di grattarsi è un sintomo che si associa anche a gravi malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla, nella quale, oltre ad essere uno dei primi segni, quando compare, oltre che pruriginoso è anche doloroso, urticante ed intensamente formicolante, e scorre lungo il decorso di un nervo, ma insorge anche come complicanza dell' infezione virale da herpes zoster, il cosiddetto "fuoco di Sant' Antonio", con le stesse caratteristiche brucianti e dolorifiche simili a quelle delle ustioni cutanee.
MALATTIE PSICHIATRICHE In molte patologie psichiatriche invece, il prurito insorge non come sintomo premonitore, ma come conseguenza di lesioni da grattamento, un istinto tipico di questo tipo di pazienti, i quali si autoproducono ferite ed escoriazioni cutanee profonde ed importanti, essendo affetti da disturbi ossessivi o compulsivi non dominabili, oppure da vari stati di depressione e gravi inclinazioni di alterato comportamento alimentare. Il prurito psicologico o da stress invece non esiste, perché si tratta sempre di una patologia sottostante non diagnosticata, e quando questo fastidio persiste nel tempo è sempre necessario individuarne l' eziologia per curarlo e guarirlo.
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ALTRE CAUSE DI PRURITO Molti sono i farmaci che, come effetto collaterale, provocano il prurito, dovuto ad allergie al principio attivo, ad intolleranze, al sovraccarico od intossicazione, con caratteristiche eruzioni cutanee puntiformi, ed in questi casi è sufficiente sospendere il farmaco incriminato per far regredire in 24 ore la sintomatologia. Esistono inoltre molte intolleranze ad additivi alimentari, come conservanti e coloranti, scambiate per incompatibilità con alcuni tipi di cibo, che, oltre ad essere improbabili, causano, quando presenti, varie e diverse sintomatologie addominali associate al formicolio cutaneo.
CURA E TERAPIA Il trattamento dipende dalla malattia di base, ma per alleviare i sintomi e diminuire gli effetti collaterali collegati al prurito è fondamentale l' uso degli antistaminici, e spesso anche dei cortisonici, in creme o in compresse, e nel caso di cause extra cutanee occorrerà procedere a una serie di accertamenti per giungere ad una diagnosi differenziale con le molte malattie e condizioni in grado di provocarlo.
Il prurito quindi, a differenza di quanto si crede, non è un sintomo solo dermatologico, ma è comunque la spia di una irritazione delle terminazioni nervose della pelle che possono venire stimolate dal profondo dell' organismo, e tale sensazione cutanea che induce a grattarsi causata da cause esterne, (fisiche, chimiche o parassitarie), oppure interne (tossiche, nervose o medicamentose) è uno dei segnali più immediati e più utili che il nostro corpo ci invia per richiamare la nostra attenzione. Che non deve essere sottovalutata od annullata soltanto con una rapida "grattatina".