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Vergogna grillina. A chi indaga per capire di chi sia la colpa sulla mancata zona rossa di Nembro e Alzano, il M5s augura il peggio. Proprio così, Elio Lannutti si scaglia contro la Pm di Bergamo Maria Cristina Rota, che questa mattina (venerdì 12 giugno), a Palazzo Chigi, ha ascoltato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte:
"Giuseppe Conte, i Pm di Bergamo a Palazzo Chigi per sentirlo sull'inchiesta sulle zone rosse non istituite ad Alzano e Nembro. Sbaglio, o si tratta della stessa Pm che ha già emesso sentenza assolutoria in Tv per Fontana?", cinguetta senza ritegno per poi proseguire: "Se ci fosse un Csm, sarebbe già intervenuto.
In un paese normale, con una giustizia e un Csm normali, l'esatto contrario di quanto acclarato col 'Sistema Palamara', con incarichi spartiti e pilotati ai vertici delle procure, giudizi ad hoc a misura di potentati, la signora Pm, invece di indagare su Conte, sarebbe già indagata".
Frasi che hanno subito visto la replica della Lega: "Il primo comandamento recita 'non nominare il nome di Dio invano'. Forse qualcuno come secondo comandamento vorrebbe mettere 'non nominare il nome di Conte invano o peggio ancora non interrogarlo'.
Questi dovrebbero essere i nuovi dieci comandamenti pentastellati. È bastato che il procuratore di Bergamo, Maria Cristina Rota, per accertare la verità sulla mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana, decidesse in maniera corretta e legittima di ascoltare tutti i soggetti istituzionali informati dei fatti, e sottolineo tutti, per finire lei stessa nel mirino della furia grillina" ha tuonato Roberto Calderoli sulla pm che lo indagò per le frasi alla Kyenge.
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