1 - L’ESTATE INFERNALE IN TRENO LAVORI, GUASTI E AGGRESSIONI L’ALTA VELOCITÀ È SPARITA
Estratto dell’articolo di Romina Marceca per “la Repubblica”
ritardi e disagi per chi viaggia in treno
Da ieri la “metropolitana d’Italia” è più lenta. Per i lavori programmati e annunciati, da Milano a Roma i tempi si allungano di 80 o 120 minuti a seconda delle tratte. Ma l’estate rovente sui binari d’Italia ha le radici in settimane di manutenzioni sui treni, cancellazioni per incendi vicino alle rotaie, cantieri su cantieri. Il treno resta così un desiderio, i viaggiatori salgono e scendono per cambiare vetture o per finire il viaggio su pullman sostitutivi.
In 84 casi, come calcola il Codacons, dal primo all’ 11 agosto ci sono stati rallentamenti, sospensioni o cancellazioni sull’Alta Velocità e sulla convenzionale. Tra il 16 e il 25 luglio sono stati 74.
Sono 122,7 milioni i passeggeri di questa estate a fronte dei 113,4 dello scorso anno e che si scontrano con disservizi e eventi naturali che rendono il viaggio un calvario. […]
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la mappa dei ritardi per chi viaggia in treno - la repubblica
«I passeggeri hanno avuto tempo di decidere. I cantieri estivi ci sono sempre stati, una notte vale quattro giorni di lavoro in periodi normali – precisano da Rete Ferroviaria italiana - . Per quel che riguarda guasti e incendi, non possiamo certo prevederli. I cantieri ci sono anche per ridurre notevolmente proprio i danni alla rete».
L’Unione nazionale consumatori intanto ha visto lievitare i reclami da 56 a 267. Mentre le richieste di rimborso a Trenitalia, tra gennaio e giugno, sono diminuite del 5% rispetto al 2023. […]
Il prezzo più alto di una rete insufficiente lo paga il sud dove l’età media di un treno è di 18 anni e un mese, secondo il rapporto Pendolaria 2024 di Legambiente, lontana dai 14,6 anni del nord. Quattro città in Sicilia (Trapani, Ragusa, Caltanissetta e Enna) hanno le stazioni chiuse fino al 2025 per lavori che vanno avanti da un decennio e il collegamento con Agrigento, capitale della cultura, è interrotto per interventi del Pnrr.
Mentre a luglio tra Napoli e Roma due incendi sull’Alta Velocità hanno provocato ritardi per 180 minuti: tra le due città c’è funzionante solo la vecchia linea via Cassino. «La verità – dice Eugenio Stanziale, segretario generale di Filt Cgil - è che agosto ormai è un mese in cui c’è tanto movimento. I treni sono aumentati, c’è bisogno di una rete più ampia e lavori programmati».
Sta di fatto che in Puglia tra roghi, guasti e allarmi bomba, già a marzo ci sono stati ritardi fino a 400 minuti. La maglia nera va comunque al mese di luglio. Solo per fare un esempio, sul treno diretto a Roma da Lecce i viaggiatori sono scesi per un guasto e da quel momento hanno cambiato altri due treni. Da Rfi però assicurano che «c’è un 16% di treni con un ritardo superiore ai 10 minuti, l’84% è tra lo 0 e i 10 minuti».
[…] Mentre i viaggiatori in questo agosto guardano i tabelloni sperando nella puntualità, al nord il nodo di Firenze resta il grande cruccio per la viabilità. […]
Scendendo lo stivale, la virtuosa Bologna, che ha la linea sotterranea, ha vissuto un luglio da dimenticare tra guasti, incendi e un deragliamento. Un cantiere su Bologna-Prato resterà aperto fino all’8 settembre. L’estate è caldissima anche sui binari di Liguria e Veneto tra cantiere sul nodo ferroviario di Genova e i lavori per la Tav tra Verona, Porta Nuova e Vicenza. […]
2 - QUEI 1.400 CANTIERI SU UNA RETE AL LIMITE E NEL 2025 SARÀ PEGGIO
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
ritardi e disagi per chi viaggia in treno
Una valanga di miliardi riversata su una rete fragile. Migliaia di chilometri di binari chiamati a una prova di resistenza da 1.400 cantieri. Mai così tanti. Mai tutti insieme. Grandi e piccoli, da Nord a Sud.
La storia dell’estate dei disagi sui treni inizia da qui. Dallo stress test per recuperare i ritardi decennali sulle linee. Lente. Come al Sud, dove la scommessa è ambiziosa e il salto è doppio perché è qui che si trovano quasi tutti i cinquemila chilometri di ferrovie che in Italia sono attraversati ancora dai treni a diesel.
ritardi nella circolazione ferroviaria
Arriverà l’elettricità, finalmente. Ma il Pnrr, che ha fatto lievitare i lavori, ambisce a fare di più. Per questo ha promesso al Mezzogiorno anche 119 chilometri di Alta velocità: dalla nuova Salerno-Reggio Calabria, più rapida di un’ora e venti minuti rispetto al tracciato attuale, alla Palermo-Catania da attraversare in due ore invece che in tre. […]
Per questo i cantieri alimentati dai fondi del Recovery sono strategici. E quindi da portare a termine in fretta. Anche in questo caso la portata dei lavori è ingente: 165 chilometri di linee, per passeggeri e merci, sulla Brescia-Verona-Vicenza che si allunga fino a Padova, ma anche per il completamento della Liguria-Alpi.
E poi ci sono il potenziamento delle linee regionali, le connessioni diagonali per collegare le due sponde del Paese, i soldi da spendere per installare Ertms, il più evoluto sistema tecnologico di sicurezza per la supervisione e il controllo del distanziamento dei treni.
STAZIONE FIRENZE SANTA MARIA NOVELLA FIRENZE
[…] Il passo veloce è imposto dalla scadenza fissata al 30 giugno 2026. Meno di due anni per mettere a terra lavori per 16 miliardi, in aggiunta ai nove che sono stati spesi dal 2020 ad oggi. Senza considerare gli investimenti extra Pnrr. Soldi in più, ma anche cantieri in più.
Un sovraccarico che ha mandato la rete in tilt. Preparata sì all’impegno da Rfi, con una riprogrammazione degli orari che ha interessato decine di treni. Un ridisegno annunciato all’inizio dell’anno, ma che inevitabilmente ha dilatato la durata dei viaggi. E che non ha potuto evitare interruzioni e deviazioni. Altri numeri spiegano come si è arrivati a questa situazione.
Sono quelli dei cantieri per le grandi opere. Dieci anni fa erano 450. A luglio di quest’anno, invece, circa 650. Investimenti più ricchi per le ferrovie e, a cascata, per i cittadini: il valore economico delle infrastrutture, infatti, è passato da 6 a oltre 30 miliardi. Tra vecchi e nuovi lavori, il Pnrr ne assorbe la stragrande maggioranza: 18,5. Soprattutto quasi la metà di questi cantieri, in tutto 310, deve rispettare le scadenze del Piano.
IL TWEET DI PIERLUIGI BERSANI SUI RITARDI AI TRENI
[…] Se al conto si aggiungono anche i 420 cantieri per i grandi interventi di manutenzione e i 360 nelle stazioni, il totale sale a 1.400. Quest’anno porteranno la spesa per investimenti a 9 miliardi. Permetteranno di rinnovare 1.200 dei 16.500 chilometri della rete ferroviaria. Ma il prezzo da pagare è l’estate dei disagi. Non sarà l’ultima. Il prossimo anno si replica.
Servirà una nuova riprogrammazione perché Rfi completerà l’affidamento di tutti gli appalti finanziati con il Pnrr entro la fine del 2024. Non si farà fatica a raggiungere i target previsti, come è già successo nel 2021-2023: solo l’anno scorso la società ha affidato gare per 9,8 miliardi, pari a circa il 40% dell’importo Pnrr per le ferrovie.
Ma l’estate del 2025 sarà ancora più vicina alla scadenza del Piano. Mancherà appena un anno. Ancora lavori in corso. E in corsa. Italiani, scusate il disagio.