Estratto dell'articolo di Lirio Abbate per “la Repubblica”
SILVIO BERLUSCONI FILIPPO GRAVIANO FRANCESCO DELFINO - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO
Sul passato di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, sui loro contatti con la mafia c’è oggi un boss, Giuseppe Graviano, che forse per ricatto vuole pubblicare le sue memorie, e il suo factotum Salvatore Baiardo che è andato in giro a bussare alle porte dei giornalisti per lanciare messaggi e si è fatto ricevere anche da Paolo Berlusconi, rischia l’arresto.
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Andiamo per ordine. C’è una versione della storia delle stragi mafiose, quella di via D’Amelio e poi di Roma, Milano e Firenze che il boss Giuseppe Graviano vorrebbe raccontare a modo suo in un libro per provare a stravolgere le sentenze definitive e tentare di ricattare qualcuno che è rimasto all’esterno di questa storia […]
Le tappe si sovrappongono alla strategia comunicativa di Graviano che ha due obiettivi: il primo è uscire dal carcere dopo aver scontato in cella trent’anni attraverso artifizi giudiziari, il secondo è incassare una grossa somma milionaria che Silvio Berlusconi — sostiene il boss — doveva alla famiglia Graviano per un vecchio accordo che avrebbe stipulato il Cavaliere con il nonno del capomafia.
Tutto questo si sovrappone con l’entrata in scena di Baiardo, il quale appare quasi nello stesso periodo in cui Graviano in carcere lancia la strategia di comunicazione. Quasi per coincidenza, infatti, Baiardo nei mesi scorsi ha annunciato l’uscita di un suo libro, con il quale dice che racconterà la sua verità che stravolgerà i processi. […]
Graviano, che diceva di aver parlato dopo le stragi con Dell’Utri, è il perno della storia e il suo continuo rapporto economico con Berlusconi non si è mai interrotto. La continuità nel tempo dei versamenti, per decine di milioni di euro, a favore di Dell’Utri, di cui non si conoscono le vere motivazioni, come scrivono gli investigatori, è «connessa a un riconoscimento anche morale, l’assolvimento di un debito non scritto, la riconoscenza, per quanto riguarda l’ultimo periodo», dovuta a Dell’Utri «per aver pagato un prezzo connesso alla carcerazione, senza lasciarsi andare a coinvolgimenti di terzi».
SALVATORE BAIARDO E BERLUSCONI - ILLUSTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO
Insomma, perché non ha tradito. E così, negli atti depositati dai pm di Firenze si citano le parole “ricatto”, “copertura”, “colpa” e “danno”. Le stesse in cui si riconoscono Baiardo e Graviano.
giuseppe graviano giuseppe e filippo graviano 1 giuseppe graviano 2 giuseppe graviano 2 giuseppe graviano berlusconi dell'utri