Michele Di Branco per il Messaggero
Un piatto da 2,4 miliardi di euro per cercare di salvare la stagione. Governo in campo in favore del turismo, uno dei settori più colpiti dalla pandemia. Una indagine di Confcommercio afferma che solo un italiano su 5 andrà in vacanza questa estate: la scommessa di Palazzo Chigi è cercare di mettere soldi in tasca agli italiani per modificare il mood e smentire le previsioni.
IN SALITA
La punta di diamante della strategia è senza dubbio il bonus vacanze, un contributo per fare vacanze italiane. Viene riconosciuto, sotto forma di credito d'imposta, un bonus fino a 500 euro per le spese sostenute per soggiorni in ambito nazionale presso alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed&breakfast.
Possono ottenere il contributo i nuclei familiari con Isee fino a 40.000 euro e l'importo è modulato a seconda della numerosità del nucleo familiare: 500 euro per nucleo composto da 3 o più soggetti; 300 da 2 soggetti; 150 da un soggetto. Il contributo potrà essere speso dal 1 luglio al 31 dicembre 2020 e nell'80% come sconto sul corrispettivo dovuto alla struttura, nel restante 20% come detrazione dall'imposta sul reddito.
dario franceschini con la mascherina 2
«Questo ha spiegato il ministro del dicastero Mibact, Dario Franceschini, vuol dire aiutare le famiglie ma anche immettere liquidità nelle strutture ricettive e indirettamente in tutto il resto perché chi va in albergo, poi andrà al ristorante, in uno stabilimento balneare, in un museo». Sul tavolo il governo ha anche messo l'esonero per bar e ristoranti dal pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico e l'estensione dei voucher a compensazione di viaggi annullati a 18 mesi. C'è poi un fondo turismo di 150 milioni con Cassa depositi e prestiti, molto importante, perché, ha spiegato lo stesso Franceschini, «serve a dare ristoro a chi si trova in maggiore difficoltà».
I DETTAGLI
E c'è un fondo d'emergenza di 25 milioni che si va ad aggiungere al fondo per tutte le imprese fino a 5 milioni per le agenzie di viaggi e tour operator che hanno subito perdite. Il pacchetto, imperniato sul bonus vacanze non convince affatto gli operatori. «Il bonus non serve al rilancio del turismo ma davvero spero di sbagliarmi. Ci hanno messo più di due miliardi e secondo me metterli su quel bonus e non sulle imprese per me non ha senso», ha avvertito il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca spiegando che il rischio è che «la gente parta e non trovi più gli alberghi aperti, perché nel frattempo sono stati costretti a chiudere. Io parlo con i miei associati ha proseguito Bernabò Bocca e mi dicono che continuano a pensare di non aprire, perché non hanno liquidità, non ci sono i protocolli sanitari approvati, non si capisce che cosa succede».
Il presidente di Federalberghi ha anche fatto un esempio su quello che sta accedendo all'estero. «I nostri colleghi albergatori spagnoli ha spiegato ancora l'imprenditore hanno presentato il loro protocollo che è uguale al nostro e il governo in 3 giorni lo ha esaminato e approvato. Noi al 15 maggio con alberghi che hanno avuto grandi perdite e hanno davanti una stagione che è diventata cortissima, ancora non abbiamo indicazioni chiare. E molti non riapriranno anche per questo».
Infine i corridoi privilegiati: «Noi senza turisti stranieri, a partire dai tantissimi tedeschi che vengono in Italia, siamo a terra. Siamo considerati gli untori, perché abbiamo contato tutti i morti anche con altre patologie mentre gli altri paesi no) e questo non è giusto. Bisogna adottare regole uniche, altrimenti non ce la facciamo».
«Le risorse stanziate incalza Confindustria Siracusa puntano tutto sul buono vacanza che non aiuta le imprese: è un ennesimo credito d'imposta che contrasta con le drammatiche esigenze di liquidità».
bonus vacanze BERNABO' BOCCA FEDERALBERGHI