Dagotraduzione dal Daily Mail
Secondo un nuovo studio, la chiusura delle scuole in Giappone lo scorso anno non ha impedito la diffusione del coronavirus durante la prima ondata della pandemia. Ricercatori degli Stati Uniti e del Giappone hanno confrontato i comuni che hanno chiuso le scuole nella primavera del 2020 con quelli che non lo hanno fatto. Hanno scoperto così che non c’erano differenze nel numero di casi di Covid per 100.000 abitanti tra i due gruppi.
Il team dell’Università di Harvard e quello dell’Università di Gakushin e quello dell’Università di Shizuoka hanno spiegato che i risultati mostrano come la chiusura delle aule abbia interotto la vita dei bambini senza aiutare la crisi della salute pubblica.
«Non troviamo alcuna prova che la chiusura delle scuole in Giappone abbia ridotto la diffusione di COVID-19», hanno scritto gli autori. «I nostri risultati nulli suggeriscono che le politiche sulla chiusura delle scuole dovrebbero essere riesaminate date le potenziali conseguenze negative per bambini e genitori».
Quando la pandemia di COVID-19 ha colpito per la prima volta nel marzo 2020, le scuole hanno rapidamente chiuso e sono passate all'apprendimento a distanza. Nell'ultimo anno, gli scienziati hanno scoperto che frequentare la scuola online è stato dannoso per gli studenti.
La ricerca ha dimostrato che la didattica a distanza è stata una cattiva notizia sia per le capacità accademiche degli studenti che per la salute mentale. Per il nuovo studio, pubblicato su Nature Medicine, il team ha esaminato 847 comuni di Tokyo e Osaka in 25 prefetture, metà delle 47 prefetture del Giappone.
Successivamente, i ricercatori hanno esaminato il numero di nuovi casi di COVID-19 per 100.000 residenti nei comuni tra marzo e giugno 2020. I risultati hanno mostrato che non vi era alcuna differenza statistica nel numero di casi tra i due.
«La chiusura delle scuole riduce le opportunità di apprendimento dei bambini, influisce negativamente sul loro sviluppo fisico e mentale e rende difficile per i genitori andare al lavoro durante il giorno», ha detto a The Ashahi Shimbun il co-ricercatore Dr Kentaro Fukumoto, professore di polimetria presso l'Università di Gakushuin.
«Il governo centrale dovrebbe valutare attentamente se chiedere la chiusura delle scuole in futuro». Questo non è il primo studio a scoprire che la chiusura delle scuole non ha impedito la diffusione del virus.
I ricercatori della City University di Hong Kong e dell'Istituto di automazione dell'Accademia cinese delle scienze di Pechino hanno scoperto che la dad ha ridotto il numero di infezioni tra i giovani solo del 4% a New York City. In confronto, il distanziamento sociale dell'intera popolazione nei luoghi pubblici ha ridotto il numero di casi e decessi fino al 50%.