lanciarazzi cinesi al confine con l'india
La Cina ha schierato oltre 100 lanciarazzi avanzati a lungo raggio lungo la linea di frontiera contesa con l’India. Lo rende noto il quotidiano di Hong Kong “South China Morning Post”, citando fonti vicine all’esercito cinese.
L’incremento degli armamenti lungo la frontiera segue un’iniziativa analoga intrapresa da Nuova Delhi, che ha inviato lungo la Linea di controllo effettivo (Lac) tre reggimenti di obici ultraleggeri M777 lo scorso settembre.
cannoni indiani al confine con la cina
Nell’ultima settimana, la Cina si è espressa duramente nei confronti di Nuova Delhi, accusata di ostacolare i negoziati sulle dispute di confine con richieste “irragionevoli e surreali”, come le ha definite il portavoce dell’esercito cinese, Long Shaohua, all’indomani del 13mo ciclo di colloqui intrattenuti dalle forze armate di Cina e India il 10 ottobre, quando i comandanti si sono incontrati per discutere sul disimpegno militare nelle principali aree di conflitto, tra cui Hot Springs e Depsang. L’incontro, avvenuto a Chushul, sul lato cinese della Lac, non ha di fatto sancito progressi nella risoluzione della questione ai confini.
militari al confine tra india e cina
Il giorno seguente, 11 ottobre, la Cina ha intensificato l’attività militare nell’area, quando le forze armate hanno condotto un’esercitazione militare con carri armati lungo la catena montuosa del Karakorum: l’iniziativa era stata motivata dall’emittente cinese “Cctv” come funzionale a testare varie tipologie di attacco a fuoco vivo in condizioni di estrema rigidità climatica, in previsione dell’inverno.
In risposta alle attività cinesi lungo la Linea di controllo effettivo, il comandante dell’esercito indiano nel settore orientale, generale Manoj Pande, ha ribadito oggi l’impegno indiano a rispettare “i protocolli e gli accordi” con la Cina, “al di là di quel che accade dall’altra parte del confine”.
militari indiani al confine con la cina
“Per quel che riguarda ciò che è successo e ciò che bisognerà fare in futuro, stiamo studiando quale dovrebbe essere la nostra risposta ai più alti livelli”, ha affermato l’ufficiale. Immediatamente dopo gli scontri tra truppe cinesi e indiane avvenuti nella Valle del Galwan nel giugno del 2020, in cui 20 militari indiani e almeno quattro cinesi hanno perso la vita, Nuova Delhi ha concesso ampia libertà di manovra ai soldati schierati lungo il confine, in controtendenza rispetto alle linee guida osservate dai due Paesi a partire dal 1993.
Secondo Pande, nell’ultimo anno e mezzo vi è stato “un aumento marginale” dei pattugliamenti delle forze armate cinesi in alcuni settori del confine, ma “nessun cambiamento significativo”. “Abbiamo osservato lo sviluppo di alcune infrastrutture sul versante cinese, vicino alla Lac, che è corrisposto all’aumento del numero di truppe di stanza nell’area”, ha aggiunto il generale, ammettendo tuttavia che “entrambe le parti stanno cercando di sviluppare infrastrutture nei pressi della linea”.
Pande ha poi osservato come “quest’anno il livello delle esercitazioni militari” da parte della Cina sia aumentato nella frequenza e nella durata e come l’India sia preoccupata dall’uso “civile e militare” dei villaggi di frontiera costruiti dalla Repubblica popolare. Tutto questo, ha aggiunto, ha portato l’India a incrementare le proprie capacità di sorveglianza lungo la Lac, in particolare attraverso l’uso di droni, radar, telecamere con visione notturna e immagini satellitari.
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