'INVESTIMENTI-TRUFFA' A IMPRENDITORI, SEQUESTRO DA 18 MILIONI
(ANSA) - Il Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, in un'inchiesta della Procura di Milano, sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo da circa 18 milioni di euro a carico di una persona residente in Svizzera, "fondatore di un gruppo societario ed amministratore di alcune società elvetiche".
Dalle indagini è emerso che l'indagato avrebbe messo in piedi "un sofisticato sistema societario, creato ad hoc al fine di collocare in Italia, attraverso una folta rete di agenti, diverse tipologie di prodotti finanziari, come polizze assicurative sulla vita, strumenti finanziari derivati, servizi di investimento in un fondo lussemburghese, in assenza delle prescritte autorizzazioni per operare fuori sede, nei confronti di imprenditori del Nord Italia in possesso di ingenti patrimoni mobiliari".
I reati al centro dell'inchiesta sono "truffa, abusiva attività finanziaria svolta sul territorio dello Stato" e, come si legge in un comunicato del procuratore Marcello Viola, "omessa presentazione della dichiarazione dei redditi".
'INVESTIMENTI-TRUFFA', TRA LE VITTIME IL DESIGNER GIUGIARO
(ANSA) - E' Daniele Migani, il cui nome è emerso nei mesi scorsi perché Luca Cordero di Montezemolo ha chiesto a lui e ad un altro broker un risarcimento da 50 milioni di euro, citandoli in giudizio a Londra, il broker colpito da un sequestro da 18 milioni di euro, eseguito dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf su ordinanza del gip Teresa De Pascale nell'inchiesta del pm Giovanni Polizzi.
Tra le presunte vittime del broker, che avrebbero perso soldi seguendo le sue indicazioni su investimenti finanziari, ci sarebbe il designer di auto Giorgetto Giugiaro, oltre ad altri imprenditori di vari settori, tra cui farmaceutico e moda.
Le indagini, spiega la Procura di Milano, "hanno permesso di accertare come nella fase di procacciamento dei clienti venisse falsamente presentata l'attività finanziaria svolta dal gruppo come un servizio legittimamente erogato in Italia". In più, "i clienti venivano profilati come investitori professionali, seppur in assenza di specifiche competenze finanziarie, mediante la sottoscrizione della cosiddetta 'reverse enquiry', artatamente predisposta dagli agenti del gruppo societario in parola con il duplice intento di mascherare l'attività abusiva" e "l'operatività esercitata sul territorio nazionale".
Migani, "amministratore di una delle entità giuridiche del gruppo societario a lui riconducibile", assieme "alla rete di agenti di cui si avvaleva, hanno esercitato" in Italia "attività d'impresa come stabile organizzazione di persone", anche senza pagare le tasse.
Già lo scorso marzo era venuto a galla che la Procura milanese stava indagando su alcune operazioni messe in piedi dal consulente finanziario Migani, con base in Svizzera. Inchiesta scaturita da denunce di personaggi del mondo imprenditoriale, industriale e dell'economia, che avevano segnalato di aver perso molti soldi seguendo le indicazioni di Migani, che avrebbe garantito sulla carta alti rendimenti sul capitale.
La vicenda Montezemolo, che ha citato il broker in giudizio a Londra per alcuni investimenti che gli avrebbero curato e che sono finiti male, rientra, come è stato chiarito, nel contesto dell'indagine milanese, ma non è tra gli episodi contestati nel decreto di sequestro e su cui hanno indagato i pm milanesi. Nel mirino degli inquirenti erano finite anche operazioni col fondo lussemburghese Skew Base Fund, lo stesso di cui si era parlato nella vicenda di Montezemolo.
'INVESTIMENTI-TRUFFA', TRA VITTIME ANCHE CATERINA CASELLI
(ANSA) - Tra le vittime della presunta truffa finanziaria sugli investimenti, che avrebbe messo in atto il broker con base in Svizzera Daniele Migani, ci sono, come emerge dal decreto di sequestro di circa 18 milioni di euro, eseguito dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, anche la cantante e produttrice discografica Caterina Caselli, il figlio ed ex presidente della Siea Filippo Nicola Sugar e una serie di imprenditori. Oltre al designer di auto Giorgetto Giugiaro.
In particolare, si legge nell'imputazione riportata nel decreto di sequestro della gip De Pascale, nell'inchiesta del pm Polizzi, "senza che le società Xy Sa ed Xy Eos Ticino Sa fossero autorizzate a svolgere attività in Italia e senza che alcune delle persone fisiche" fossero iscritte "nell'albo unico dei consulenti finanziari, né negli elenchi degli agenti e mediatori, abilitati all'offerta fuori sede", sarebbero stati raggirati una lunga serie di "potenziali clienti tra imprenditori del Nord Italia in possesso di ingenti patrimoni mobiliari".
Nell'imputazione vengono riportate decine di nomi di manager, imprenditori, professionisti di vari settori, vittime dei raggiri, tra cui solo per citarne alcuni figurano Luigi Filippo Orsi Mangelli Avera, di una famiglia dell'industria tessile, e Federica Minozzi, imprenditrice di Iris Ceramica Group e protagonista anche di una docu-serie televisiva.
Ai clienti, stando agli atti, dal 2105 in avanti sarebbero stati offerti "prodotti finanziari tra cui polizze assicurative, arbitraggi, certificati bonus cap e quote del fondo lussemburghese Skew Base". Sarebbero stati formalizzati e gestiti "i rapporti attraverso la stipula di due distinti contratti tra il cliente e le società Xy Eos Ticino Sa e Xy Hub Uk Ltd, quest'ultima sostituita, dopo la Brexit, dalla Xy Ers Deutschland Gmbh". Sempre ai clienti prima degli investimenti sarebbero stati illustrati "nel corso di incontri tenuti in territorio nazionale presso le sedi dei clienti, i vantaggi dei servizi finanziari offerti dal Gruppo".
caterina caselli al foni film festival luca cordero di montezemolo Giorgetto Giugiaro