Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”
Il mese scorso la scena da far west: l' avvocato che esce di casa con la pistola, loro che lo prendono a calci e pugni, lo disarmano e fuggono con l' arma. E poi, spaventati, chiamano la polizia per raccontare quel che successo e vengono arrestati. Mentre il noto legale finisce al Pronto soccorso con il volto tumefatto e 20 giorni di prognosi.
Surreale. Un mese di indagini, di interrogatori, di testimonianze, per capirne di più e ora il colpo di scena: l' avvocato, professore ed ex senatore di Forza Italia Piero Longo, famoso per aver difeso Silvio Berlusconi in vari processi, è finito indagato per violenza sessuale nei confronti della figlia della sua ex compagna, che oggi ha 31 anni ma che all' epoca dei fatti al vaglio degli inquirenti ne avrebbe avuti meno di 16. La sera del pestaggio, il primo ottobre, lei c' era: aspettava fuori dell' abitazione di Longo, un palazzo del centro di Padova, mentre all' interno i suoi amici, una commercialista e il suo compagno maestro di sci, avvicinavano il legale e, alla fine, lo picchiavano.
All' origine della brutta vicenda ci sarebbe dunque il racconto di questa violenza che la donna ha detto di aver subito quando era adolescente. Ma la confidenza raccolta dalla coppia sarebbe stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La giovane donna, iscritta alla scuola di notariato, stava infatti attraversando un periodo difficile per il fatto che l' avvocato, 76 anni, con il quale aveva avuto in passato uno stretto legame, da qualche tempo aveva deciso di troncare ogni rapporto con lei impedendole qualsiasi contatto. Una chiusura vissuta male. «Per me è stato come un papà», sono le sole parole che ha pronunciato da quando è esploso il caso. Anche davanti al pm di Padova che sta seguendo l' indagine, Roberto D' Angelo, bocca cucita.
Nel frattempo, però, a parlare sono stati altri, ed è partendo da queste dichiarazioni verbalizzate che la Procura ha aperto, quasi come atto dovuto, un nuovo fascicolo con la pesante accusa di violenza sessuale.
Sulla quale potrebbe gravare la prescrizione del reato, che però sembra venga esclusa.
«Non posso dire nulla», ha tagliato corto D' Angelo. «Per l' aggressione l' avvocato Longo risulta persona offesa», si è limitato a dire il procuratore di Padova Antonino Cappelleri, glissando sulla nuova indagine.
I fascicoli sono infatti due e il secondo scaturisce dal primo che riguarda esclusivamente l' aggressione al legale.
In questo procedimento sono indagati in tre, compresa la trentunenne, con l' accusa di violenza privata aggravata e rapina, per via della pistola sottratta nel corso della colluttazione. La coppia di fidanzati ha nel frattempo ottenuto dal gip la misura meno afflittiva dell' obbligo di dimora a Padova con l' espresso divieto di avvicinamento alla casa di Longo. I due sono poi obbligati a non uscire dalle 22 alle 7 del mattino, un lockdown anticipato. La protagonista della vicenda è invece indagata a piede libero, non avendo partecipato materialmente all' aggressione. Lei si è limitata ad accompagnare gli amici sotto casa dell' avvocato ed è rimasta all' esterno.
Un video acquisito dagli investigatori ha immortalato quel che è successo nel palazzo alle 23.30 di quella sera.
Dopo un paio di squilli al campanello, l' avvocato decide di scendere e lo fa con la pistola, regolarmente detenuta.
A Padova è risaputo che non esce mai di casa senza il suo revolver e a maggior ragione quella sera, quando capisce che la visita non è esattamente amichevole. Nelle immagini si vede la commercialista che gli indica l' amica fuori di casa: «La conosci quella?». Gli dà prima un calcio, poi una botta sulla testa, lui indietreggia, impugna la pistola, rientra, loro lo seguono. Si spaventano tutti e partono due colpi, fortunatamente in aria.
Poi la lotta e la fuga.
L’Avvocato Niccolò Ghedini difensore della parte offesa Avvocato Piero Longo nel procedimento che lo vede vittima di una grave aggressione, in relazione alle notizie apparse sulla stampa secondo le quali l’avvocato Longo sarebbe indagato fa presente quanto segue.
“E’ stato lo stesso avvocato Piero Longo a denunciare tempestivamente alla Procura della Repubblica di Padova le diffamatorie dichiarazioni che si erano apprese da indiscrezioni di stampa propalate da quegli stessi aggressori che, a dire del consulente tecnico medico Dr. Zancaner, avrebbero commesso proprio nei confronti dell’avvocato Longo un tentato omicidio con gravissimi danni fisici.
Aggressori che, pur nella libertà della scelta della linea defensionale e che incredibilmente nonostante l’estrema gravità della condotta sono stati lasciati in libertà dall’Autorità Giudiziaria, stanno evidentemente tentando di giustificare atti di eccezionale violenza e pericolosità con dichiarazioni assurde ed inverosimili sia per quanto concerne la ricostruzione dell’accaduto, sia in particolare per le asserite ragioni che li avrebbero determinati ad aggredire l’avvocato Longo in ora notturna all’interno della sua abitazione.
Le predette dichiarazioni, non appena nella disponibilità della difesa dell’avvocato Longo, saranno oggetto di tutte le azioni giudiziarie del caso.
Stupisce comunque la notizia di una iscrizione, che nascerebbe da un asserito atto dovuto del tutto opinabile, considerato che, a quanto consta sempre da informazioni di stampa, l’allora minorenne non avrebbe minimamente confermato l’assunto.
Il fatto che una notizia che dovrebbe essere coperta da un rigoroso segreto di indagine, sia stata resa nota alla stampa ancor prima che qualsiasi avviso formale sia stata comunicato all’avvocato Longo, è di assoluta gravità. Ed anche ciò sarà prontamente segnalato alle Autorità competenti.
E’ comunque ovvio che tale infondata ipotesi accusatoria non potrà che sfociare in un proscioglimento per insussistenza del fatto.
E’ altrettanto ovvio che saranno esperite tutte le opportune azioni giudiziarie nei confronti di tutti coloro che con qualsiasi mezzo diffonderanno tali diffamatorie notizie”.
PIERO LONGO NICCOLO GHEDINI LUCA ZANON SILVIA MARAN piero longo