Dal corriere.it
Il dolore si rinnova nel cimitero di Adrano, in provincia di Catania. La salma di Anthony Bivona viene riesumata. Ad assistere il padre, la madre e le sorelle del giovane trovato morto a Darmstadt, in Germania, lo scorso 18 luglio. Aveva 24 anni. «Suicidio», hanno stabilito le autorità tedesche, senza mai convincere i parenti che versano lacrime sulla bara. È un prezzo altissimo, ma sanno di doverlo pagare perché non c’è pace senza verità. «Me lo hanno restituito dentro un sacco nero», dice la madre Antonina.
Il lavoro regolare e la fidanzata turca
La Procura di Roma, competente quando muore un cittadino italiano all’estero, vuole andare oltre il lavoro degli investigatori tedeschi e ha disposto l’autopsia sul cadavere di Bivona che in Germania faceva il gommista. Un lavoro regolare che gli aveva consentito di prendere in affitto una casa al civico 31 di Gutenbergstrasse, dove viveva assieme alla fidanzata.
E qui, la notte del 18 luglio, si sarebbe impiccato con un cintura legata alla ringhiera della tromba delle scale. Un gesto estremo e inaspettato. Era sereno anche la sera prima. Alle 21:40 aveva telefonato alla madre per informala che la fidanzata Ilayda, una ragazza tedesca di origini turche, aveva avuto un piccolo incidente stradale. Al rientro a casa, in taxi con la fidanzata, una videochiamata con la sorella Grazia era stata interrotta dalle parole: «Chiudi, chiudi ora ti richiamo».
Le anomalie presenti sul corpo
Non si è fatto più sentire. All’indomani, dopo 14 ore, la fidanzata ha avvertito i parenti che sono partiti sul primo volo disponibile. All’obitorio dicono di avere notato le prime anomalie. Innanzitutto un graffio sulla fronte di Anthony (aveva litigato?), che non avevano visto durante la video chiamata, e poi un segno nella parte posteriore del collo. Secondo l’avvocato Francesco Messina, che assiste la famiglia, «non è compatibile con un’impiccagione».
I dubbi rimasti aperti
Il legale ha presentato un esposto alla Procura di Catania, che lo ha girato a Roma. Non convincono le parole della fidanzata che ha detto di avere tagliato lei la cintura con cui Anthony si è impiccato, mentre agli atti risulterebbe che sono stati i sanitari in ospedale. Altro dubbio: chi ha trovato per prima il corpo? Ilayda ha riferito di essere uscita sul pianerottolo dopo avere sentito il vicino urlare. Il vicino, al contrario, così si legge nell’esposto, ha detto di essere stato lui a sentire le urla di Ilayda e a tentare di rianimare il ragazzo. Potrebbe essere stata la concitazione del momento a confondere i ricordi.
Il lavoro di scavo dei parenti
In Germania i parenti di Anthony hanno vestito i panni dei detective. Sanno che due amici, di cui fanno i nomi, hanno contatto la fidanzata dopo la morte. Cercavano qualcosa in casa. Forse della droga. I familiari si chiedono perché non siano state acquisite le immagini di una telecamera piazzata all’ingresso della palazzina e come mai l’appartamento non sia stato posto sotto sequestro.
I parenti lo hanno trovato a soqquadro. La sigaretta elettronica del figlio in bagno, insieme a un biglietto del tram, delle monete e una mascherina per proteggersi dal Covid: secondo la mamma, c’erano segni di una colluttazione. Sui pantaloni e sulla maglietta di Anthony anche «degli adesivi simili a quelli che si utilizzano per le visite cardiologiche».
La telefonata dopo la morte
E poi c’è il giallo del telefono della vittima da cui all’1:45, sei minuti dopo che il cadavere era stato portato via, è partita una telefonata senza risposta ad un amico italiano. Della telefonata non c’è più traccia nella memoria dell’iPhone. «Dobbiamo arrivare alla verità, qualunque sia», dicono le sorelle Mary e Grazia. Ci vorranno settimane per avere gli esiti dell’autopsia eseguita all’ospedale Cannizzaro di Catania.