LO IOR LICENZIA I DUE CONIUGI, IL LEGALE IMPUGNA L'ATTO
(ANSA) - "Il 1/o ottobre 2024 lo Ior ha notificato ai miei assistiti l'atto di recesso immediato del rapporto lavorativo, invitandoli a lasciare prontamente il luogo di lavoro e a riconsegnare subito le loro tessere di accesso allo Stato della Città del Vaticano e di loro eventuali familiari, nonché le carte di credito e le tessere bancomat collegate ai loro rispettivi conti correnti. In pari data lo scrivente difensore ha impugnato e contestato l'atto di recesso immediato notificato dallo Ior ai miei assistiti, considerandolo nullo, illegittimo e gravemente lesivo dei diritti fondamentali". Lo dichiara l'avvocato Laura Sgrò, legale dei due dipendenti dello Ior, ieri licenziati per aver contratto matrimonio.
Nella sua nota, l'avvocato Laura Sgrò, parla di diritti fondamentali "delle persone e dei lavoratori" e spiega pertanto di ritenere l'atto, "privo di qualsivoglia effetto". "La vicenda - continua - obbliga a cautela in quanto, oltre a quella dei miei assistiti, coinvolge anche quella di tre figli minorenni".
SGRÒ, 'PER I DUE CONIUGI DELLO IOR NESSUNA DISPENSA DAL PAPA'
(ANSA) - "In relazione alle notizie riguardanti i due giovani dipendenti dello Ior che ieri hanno ricevuto notificazione del recesso immediato da parte dell'Istituto dal rapporto di lavoro, in qualità di loro difensore di fiducia - afferma l'avvocato Laura Sgrò, difensore dei due coniugi dipendenti dello Ior licenziati dall'istituto stesso - , ritengo doverose alcune precisazioni in merito a notizie di stampa che hanno riportato informazioni non veritiere. I miei assistiti - precisa in un comunicato inviato all'ANSA - non sono funzionari, ma semplici dipendenti senza alcun ruolo di spicco o decisionale. Nessuno dei due, per le mansioni svolte, ha accesso ad informazioni riservate della clientela".
"I miei assisiti - prosegue -, peraltro, sono collocati in ambiti separati e, pertanto, i due non hanno alcuna interazione tra loro in ambito lavorativo. Nessuno di loro ha ricevuto
proposte da parte dello Ior di cambi di settore (che avrebbero volentieri accettato) né tantomeno di ricollocamento in altro Ente Vaticano. In ogni caso entrambe le soluzioni sarebbero state comunque vietate dal nuovo Regolamento dello Ior".
"L'Ufficio Risorse Umane - continua - è stato notiziato dai miei assistiti della loro intenzione di sposarsi sin dal mese di febbraio 2024 e non come erroneamente riportato dalle cronache 'a maggio scorso'. Il 2 maggio 2024 è stato pubblicato il Regolamento, quando la coppia aveva già fatto le pubblicazioni del matrimonio e lo Ior ne era stato messo a parte.
Allo stesso modo, l'Istituto aveva erogato un anticipo sul TFR a uno dei miei assistiti per l'acquisto di un immobile che doveva essere adibito a casa coniugale. Anche di ciò lo Ior era stato prontamente informato con idonea documentazione".
"Nel mese di agosto 2024 - spiega ancora - i miei assistiti avevano formulato a Sua Santità Papa Francesco richiesta di dispensa rispetto alla normativa dettata dal nuovo Regolamento, entrato in vigore quando i preparativi del matrimonio erano stati ultimati e le pubblicazioni già avvenute, e di tale richiesta di dispensa era stato prontamente informato anche il Direttore dello Ior, dott. Gian Franco Mammì. Nessuna risposta è mai pervenuta ai miei assistiti o al sottoscritto difensore".
(ANSA).
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