E COME SO' 'STI LIBRI? D'ARTISTA! - DAI PRIMI ESEMPI DI LIBRI MODERNISTI DELLE AVANGUARDIE (CREATI DA NATALIA GONCHAROVA, TRISTAN TZARA, FORTUNATO DEPERO E MARCEL DUCHAMP) ALLA POP ART (ANDY WARHOL, KEITH HARING): LA MOSTRA "ARTISTS MAKING BOOKS", A ROMA, ANALIZZA IL RAPPORTO TRA ARTE, DESIGN ED EDITORI - C’È MATISSE CHE NEL 1947, IN UN’EDIZIONE GRAFICA DI AMPIE DIMENSIONI, INTERPRETA CHARLES D’ORLEANS -  ANDY WARHOL CHE NEL 1968 RENDE OMAGGIO ALL’ASSASSINIO DI JOHN KENNEDY...

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Estratto dell'articolo di Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

 

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L’idea-guida di questa originalissima mostra, Artists Making Books, proposta dalla American Academy in Rome al Gianicolo fino al 7 dicembre, è che il libro sia stato (e continui a rappresentare) per molti artisti uno spazio di sperimentazione e libertà espressiva slegato dal mercato, dal rito delle mostre, dagli obblighi che il successo impone.

 

In due stanze compaiono grandi nomi dell’arte contemporanea che affidano a uno spazio grafico ristretto la propria forza espressiva. La base della mostra è la donazione nel 2001 alla American Academy, da parte del fotografo e pittore Ed Ruscha, dei libri da lui prodotti tra il 1963 e il 1971.

 

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In mostra i primi esempi di libri modernisti delle avanguardie (Natalia Goncharova, Tristan Tzara, Fortunato Depero, Marcel Duchamp) e poi la Pop Art (Andy Warhol, Keith Haring) e altre opere firmate da grandi nomi che sono stati Resident (ospiti per un lungo periodo) all’Academy come William Kentridge accanto a Italian Fellows come Nico Vascellari e Rä Di Martino. [...[

 

Ma la sezione più intrigante è forse quella dedicata alla stupefacente collezione privata di Giovanni Aldobrandini, guidata da una precisa curiosità intellettuale. Ci sono edizioni rarissime che registrano, per esempio, nel 1930, il dialogo tra Giorgio De Chirico e Apollinaire non interrotto dalla morte del poeta e scrittore. Ecco, nel 1921, Balthus che ritrae il gattino Mitsou in un ambiente familiare con Rilke, compagno della madre dell’artista, che ne scrive l’introduzione.

 

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C’è Matisse che nel 1947, in un’edizione grafica di ampie dimensioni, interpreta Charles d’Orleans, principe e poeta francese quattrocentesco. C’è Andy Warhol che nel 1968 genialmente rende omaggio all’assassinio di John Kennedy con l’opera 22 novembre 1963 in cui ripropone telegrammi, agenzie di stampa di quei drammatici momenti (lo scritto come documento che diventa arte). Non può mancare un’opera di Isgrò del 1973, maestro nel campo del libro come veicolo espressivo.

 

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La mostra è curata da Ilaria Puri Purini, Andrew Heiskell Arts Director e Sebastian Hierl, Drue Heinz Librarian, con Lexi Eberspacher, Programs Associate for the Artse Johanne Affricot, Curator-atLarge dell’American Academy in Rome.[...]

 

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