SIMONE BIANCHIN, ILARIA CARRA, ALESSIA GALLIONE e MASSIMO PISA per repubblica.it
Più auto in giro, con il ritorno di qualche coda ai semafori. Code ordinate di passeggeri ai controlli per il primo treno delle 7,10 in Stazione Centrale. Ma mezzi pubblici che viaggiano senza problemi, almeno nelle prime ore del mattino, quelle considerate più critiche per la circolazione.
Milano all'esordio della Fase 2 dell'emergenza coronavirus, con le nuove regole di contingentamento delle presenze su metropolitane, tram e autobus che si incrociano con il ritorno al lavoro di tantissime persone che da oggi riaprono molte attività. "Parte la Fase 2, ma l'emergenza non è finita", scrive su Facebook il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
"La Lombardia è stata la prima a essere colpita, abbiamo il dovere di essere i primi a indicare la strada per uscirne. Attenzione, rispetto delle regole, coraggio. Non dimentichiamo mai mascherine, guanti, igienizzante per le mani e distanza. Ci rialzeremo più forti di prima". Il sindaco di Milano Beppe Sala: "Situazione oggi sotto controllo, aumenteremo attenzione nei prossimi giorni: bravi milanesi e bravo chi sta lavorando per noi, ci siamo meritati di ripartire".
Sono 192 i passeggeri imbarcati sul primo treno, il Frecciarossa delle 7:10, che è partito da Milano per Napoli con 4 minuti di ritardo. La fase di controllo dei passeggeri si è svolta in modo ordinato con le persone distanziate e tutte dotate di mascherina. La maggior parte dei passeggeri era diretta in Campania e in Puglia. Questi ultimi cambieranno treno a Roma per raggiungere la loro regione. Tra i passeggeri c'è anche l'ex pm di Mani Pulite e membro del Csm Camillo Davigo. Sono stati 170 invece i passeggeri del secondo treno, quello delle 10,25: tutto regolare, controlli sulle code e tutti i passeggeri (tranne una turista straniera) fatti salire a bordo.
FASE 2
ALESSIA CANDITO per repubblica.it
Chi temeva un esodo di massa verso Sud è destinato a doversi ricredere. Da oggi chi è rimasto bloccato al Nord potrà tornare nelle regioni di residenza, ma nelle prime ore della mattinata, non si registrano code in autostrada, né caos nelle stazioni o aeroporti.
Il ritorno dei fuorisede a Sud ci sarà, dicono i numeri delle prenotazioni, ma la diminuzione dei posti a sedere su treni e aerei e la contestuale riapertura di una serie di attività economiche, sembrano aver limitato quanto meno per adesso il volume dei rientri. Alla stazione centrale di Milano, alle 7.10, solo 192 persone si sono messe in fila in modo ordinato per salire sul primo
I controlli sono rigorosi: oltre ai biglietti, c’è la misurazione della temperatura, nessuno sale sui treni senza guanti o mascherina. Ma non ci si lamenta. In fila, tutti a distanza di sicurezza, ci sono studenti separati dalle famiglie da oltre due mesi, precari, lavoratori rimasti senza impiego o in cassa integrazione. E si fa notare anche Piercamillo Davigo, ex pm di Mani Pulite e ora diretto a Roma al Csm di cui è componente. L’ultima a salire sul treno è una signora napoletana arrivata quasi fuori tempo massimo, a cui neanche i rimbrotti del personale hanno guastato la felicità per il ritorno finalmente possibile. "Ho un figlio di otto anni che non vedo da due mesi - ha detto - mi manca da morire".
Più significativo l’aumento dei passeggeri che dall’hinterland viaggiano verso Milano, probabilmente per tornare al lavoro dopo mesi di blocco delle attività. A Cadorna, secondo Armando Vagliati, responsabile delle stazioni di Ferrovie Nord, c’è un aumento del 40 per cento circa dei passeggeri in transito, per un totale che tuttavia non raggiunge neanche il 30 per cento rispetto al traffico normale.
Alla stazione romana di Termini invece, sono numerosi i passeggeri in coda per mostrare i documenti e con le mascherine, obbligatorie sui convogli. I controlli sono rigorosi e i percorsi separati. Una fila per salire un'altra per scendere dai treni, verifica dell'autocertificazione in entrambi i varchi e volontari della Croce rossa che misurano la temperatura a chi è in partenza con termoscanner.
Regolare anche il traffico sulle autostrade, dove i viaggiatori sono aumentati, ma non si registrano né caos né code. Sull’A1, nel tratto che collega la Lombardia e l'Emilia, cioè nella zona più colpita dal Coronavirus è cresciuta la presenza di automobili, nella fase 1 praticamente scomparse, che viaggiano in direzione Sud.
Inaspettata è forse la situazione che si è creata sullo Stretto di Messina, dove la maggior parte del traffico è in uscita dalla Sicilia. Con l’apertura di fabbriche e cantieri, molti contrattisti si sono messi in viaggio verso Nord, mentre a Sud non è ancora arrivata l’onda lunga dei rientri. Saturi i primi due traghetti verso Villa San Giovanni in partenza da Messina, dove si sono create lunghe code agli imbarchi, mentre in direzione contraria le auto si sono imbarcate senza attese né intoppi. Con il passare delle ore però è prevedibile che la situazione cambi radicalmente.
La maggior parte dei treni provenienti da Nord inizierà ad arrivare nel primo pomeriggio, poco dopo si prevede che arrivino la maggior parte dei viaggiatori che in mattinata è salita in auto in direzione Sud. Tuttavia, le corse fra Villa San Giovanni e Messina sono ancora contingentate. Due traghetti partono la mattina, poi se ne parla dalle 16 in poi. E se è vero che è stato predisposto un “check point” con passaggio obbligato all’autogrill di Rosarno, dove verranno controllati documenti, smistati i passeggeri ed effettuato il tampone a tutti i fuorisede che rientrano in Calabria, a Villa San Giovanni si teme che le auto tornino a bloccare le città.
Mentre in regione monta la polemica, perché secondo l’ultima ordinanza della governatrice Jole Santelli, già finita nel mirino del governo per il provvedimento con cui ha consentito a bar e ristoranti di aprire con largo anticipo e non solo per l’asporto, “coloro che si sottoporranno al test, a seguito di comunicazione dell’esito negativo e valutazione da parte dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASP di appartenenza, potranno interrompere l’isolamento domiciliare”.