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Estratto dell’articolo di Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”
«I tuoi soldi li ho spesi tutti al gioco d’azzardo. Soffro di ludopatia». Solo a Ferragosto Adina Manolache ha raccontato alla sua vittima che dietro alle pressanti richieste di denaro, andate avanti per quasi sei mesi, non c’erano i gravi problemi familiari che gli aveva confidato, bensì una patologia che l’affliggeva da tempo.
Ma era un’altra bugia, per tenere ancora incastrato in una storia di soldi e sesso da quasi 100 mila euro un manager della Rai, che, però, alla fine non le ha più creduto e ha fatto arrestare la escort moldava, attirata in una trappola nella sua abitazione a Prima Porta, periferia nord di Roma.
L’ultimo incontro nell’appartamento del 66enne è l’epilogo di una vicenda che potrebbe non essere stata l’unica con protagonista l’ex modella trentenne, residente nella Capitale dove — come si legge su Facebook — ha frequentato un istituto tecnico a Saxa Rubra.
Ora è ai domiciliari con l’accusa di estorsione: il sospetto della polizia, intervenuta dopo la denuncia del manager, è che il funzionario non sia la sola vittima della giovane e che anzi quest’ultima abbia agito con alcuni complici ancora da identificare.
Almeno uno, che in una notte di fine di agosto ha citofonato a casa del 66enne, che non gli ha aperto, dopo che la escort lo aveva informato che i malavitosi — con i quali, sempre secondo i suoi racconti, aveva a che fare — erano venuti a conoscenza del suo indirizzo.
Una messinscena per costringere il manager a versare ancora soldi alla 30enne, come aveva già fatto da mesi. I due si erano conosciuti sul sito Bakeka Incontri nel settembre 2022. La escort si è presto trasformata in una frequentazione fissa per il funzionario di Viale Mazzini, attorno al quale la trappola si è stretta con il passare delle settimane.
Nel marzo scorso le prime richieste di denaro per i motivi più vari: l’imminente sfratto dalla sua abitazione, le cure mediche per il figlio da sottoporre a un intervento chirurgico, le minacce di un gruppo di malavitosi. È da 15 mila euro la prima tranche che il manager le ha versato senza dubitare di lei.
Ha continuato a farlo anche di fronte alla preoccupazione manifestata poco tempo dopo dalla giovane in quanto — gli ha raccontato — in balìa di criminali collegati ai clan mafiosi e gang di pusher. Prima dell’estate l’ombra dei boss si è allungata sempre di più sul rapporto fra i due e la escort è riuscita a entrare in possesso del bancomat della vittima per effettuare prelievi da sola, offrendo al 66enne la possibilità di scalare il costo degli incontri hot da una somma che in realtà lei aveva già incassato. […]
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