1 - IL PASTICCIO SUI «CONGIUNTI»: SÌ A INCONTRI TRA AFFETTI STABILI MA NESSUNO SA COSA SIANO
Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”
Un paradossale pasticcio. La prima bufera politica scatenata dal nuovo decreto del presidente del Consiglio si annida proprio nel passaggio del testo su cui gli italiani avevano riposto le loro speranze di libertà ritrovata. All' articolo 1 del Dpcm si legge che (dal 4 maggio) ci si potrà spostare «per incontrare congiunti», purché rispettando le distanze di sicurezza, il divieto di assembramento e indossando «protezioni delle vie respiratorie». Ma è quella parola, «congiunti», che nel giro di poche ore diventa un caso.
Destinato a sgonfiarsi solo in parte, quando Palazzo Chigi chiarisce che il termine include «parenti, affini, coniugi, conviventi, ma anche fidanzati e affetti stabili».
Nell' attesa che il governo spazzi via incertezze e proteste, migliaia di persone vanno su internet e digitano su Google quelle nove lettere, per scoprire chi potranno riabbracciare durante quelle «visite mirate». Padri, madri, figli, fratelli, nonni, cugini? E perché non amici, compagni, compagne e amori di ogni genere?
L' opposizione insorge, ma anche la maggioranza non la prende bene. E mentre su Twitter il giallo dei parenti e degli affini schizza in cima alla classifica delle tendenze, l' Arcigay apre fragorosamente la polemica. «Sconcertati, intervento inaccettabile che taglia fuori ciò che lo Stato non vede o non riconosce», si rammarica a dir poco il segretario generale dell' associazione, Gabriele Piazzoni.
Sui social fioriscono i meme, le prese in giro e le vignette sulla stabilità degli affetti. Il leghisti Tiramani e Vigna presentano un' interrogazione parlamentare: «Quale mente disturbata è stata in grado di partorire una perla di queste dimensioni?». In tv, sui siti e in radio non si parla d' altro. Il capogruppo del Pd Graziano Delrio rivela a Un giorno da pecora il suo stupore per un «particolarismo» simile: «Se avrei aperto ai fidanzati? Io sì, a tutti quelli che hanno veri moti d' affetto».
A onor del vero domenica pomeriggio, presentando il decreto a sindaci e presidenti di Regione, Conte aveva incluso i fidanzati. Ma poi in tv il premier ha di nuovo ristretto il perimetro e il giorno dopo è scoppiato il caos. Raccontano che la decisione di togliere dal testo ogni riferimento ai conoscenti sia stata presa durante il vertice dei capi delegazione, quando la linea dura di Speranza e Franceschini ha prevalso sugli aperturisti, renziani e non. Finché ieri sera Conte a Milano ha ammesso, che sì, «congiunti è una formula un po' ampia e generica». Che però, ha precisato il premier, «non significa che si può andare dagli amici in casa altrui e fare delle feste».
DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE
Oltre al dubbio che un incidente lessicale faccia scattare il liberi tutti, resta l' ira delle persone Lgbt, resta la senatrice dem Monica Cirinnà che si preoccupa per «le coppie non conviventi e le famiglie arcobaleno non riconosciute». E resta il video in cui Matteo Renzi annuncia che giovedì, nell' aula del Senato, sfiderà Giuseppe Conte: «Abbiamo fatto le unioni civili, crediamo nella libertà, non possiamo permettere allo Stato di decidere chi dobbiamo vedere».
2 - SI POTRÀ ANDARE A FARE VISITA ANCHE AL FIGLIO DI UN CUGINO
Monica Guerzoni per il “Corriere della sera”
L' avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell' associazione matrimonialisti italiani ed esperto di diritto di famiglia, teme che il 4 maggio «tutta Italia uscirà di casa» perché il governo non ha indicato il grado di parentela oltre il quale resta il divieto di incontrarsi. «Il termine congiunti non esiste nei codici italiani, dove si parla invece di parenti e affini - spiega l' avvocato -.
unioni civili monica cirinna a fontana di trevi
Nel Codice civile, in particolare dall' articolo 74 al 77, si delineano i termini di parentela dal primo grado in linea retta genitori-figli, alla linea collaterale tra fratelli, al secondo grado in linea retta tra nonni e nipoti, fino al sesto grado, tra figli di due cugini, oltre il quale non si è più ritenuti parenti. Se con l' autocertificazione potrò andare a trovare mio cugino, allora vuol dire che sarà liberi tutti». E di certo, conclude Gassani, non rientrano nel termine «congiunti» i fidanzati e «le coppie non conviventi e non registrate».
Il Codice civile insomma definisce i parenti e gli affini, ma i congiunti no. Quali sono allora le fonti giuridiche alle quali hanno fatto riferimento i tecnici che hanno lavorato alla stesura del decreto? Nel Codice civile all' articolo 572 si legge: «Se qualcuno muore senza lasciare prole, né genitori né altri ascendenti, né fratelli o sorelle o loro discendenti, la successione si apre a favore del parente o dei parenti prossimi, senza distinzione di linea». La seconda fonte giuridica è l' articolo 77, sempre del Codice civile: «Limite della parentela. La legge non riconosce il vincolo di parentela oltre il sesto grado, salvo che per alcuni effetti specialmente determinati».
Nell' impostazione che Palazzo Chigi ha scelto di dare al provvedimento, il termine congiunti include i parenti fino al sesto grado, gli affini fino al quarto, il coniuge o il convivente o un' altra persona con cui si ha un rapporto affettivo stabile, pur senza convivenza. E questo potrebbe essere il testo della Faq con cui la Presidenza del Consiglio proverà a chiarire i dubbi dei cittadini e a silenziare le polemiche, includendo nelle «visite mirate» ai congiunti anche le coppie di fatto.
3 - L'AIUTINO DEL LATINO SDOGANA L'AMANTE
Massimo Arcangeli per “il Giornale”
«Le virtù patrie e la pietà congiunta». Così scrive il Foscolo nel carme Dei Sepolcri (v. 102), riferendosi alla pietà verso i parenti. I congiunti sono anzitutto loro, i parenti (stretti o strettissimi). I consanguinei. Congiunto non combacia alla perfezione con moglie o marito, ma in italiano è sinonimo di coniuge fin dal Trecento. Possiamo dunque stare tranquilli: dal 4 maggio ci si può spostare anche per incontrare un (o una) consorte. E gli affini, i parenti di un coniuge rispetto all' altro coniuge? Come fai a impedire a tua madre di andare a trovare tua moglie, o a tuo marito di far visita a tuo padre? Via libera dunque anche per recarsi a casa di suoceri e generi, nuore e cognati.
Qui però il quadro si complica. Chi si è unito civilmente (Legge n. 76/2016) potrà certo incontrare l' altra metà della coppia di fatto, se ne è al momento lontano, ma i genitori di lui (o di lei) potranno vedere i genitori di lei (o di lui)? Pronto intervento di Palazzo Chigi: con congiunti vanno intesi «parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili». Si rassicurino dunque i piccioncini impossibilitati a frequentarsi perché tenuti distanti, e i trottolini amorosi che, senza essere ufficialmente fidanzati, si vedono con assiduità. Li ha salvati il grande ombrello del premier, che con una mano toglie e con l' altra dà: il loro è senz' altro un «affetto stabile».
Potrebbe essere considerata allora stabile, previa approvazione della consorte, anche una relazione extraconiugale di media o lunga durata intrattenuta dal solito vitellone italico: il fedifrago potrà autocertificare che il suo matrimonio è da tempo «inattivo», e la moglie potrà confermarlo. L' amante come una sorta di seconda moglie. Già in latino, d' altronde, coniunx, oltre a significare «coniuge» (moglie o marito), e a riferirsi a fidanzate o future spose, poteva indicare una concubina o un' amante.