Filippo Santelli per “la Repubblica”
Prostitute offerte in cambio di affari, video di rapporti sessuali ripresi di nascosto e condivisi in chat, battute su stupri e droghe.
Chi avrebbe mai immaginato che gli angioletti del K-Pop, viso e voce da ragazzini per bene, un pizzico di ribellione per piacere ai teenager senza spaventare i genitori, avessero un lato così oscuro? Di certo non i loro fan, milioni di giovani che tributavano loro un culto semidivino, e ora li vedono cadere uno dopo l' altro.
Uno scandalo che non smette di allargarsi in Corea del Sud e che minaccia di travolgere la sua industria musicale, proprio quando stava cominciando a conquistare adepti anche fuori dall' Asia. La prima a venire giù è stata una delle stelle più luminose. Lee Seung-hyun, 28 anni, in arte Seungri, 140 milioni di dischi venduti. Dalle chat del telefono sono venuti fuori i messaggi con cui chiedeva a un collaboratore di procurare delle prostitute a ospiti stranieri.
L' ipotesi è tentata corruzione: voleva convincerli a finanziare la sua catena di locali. Da lì le indagini hanno iniziato a seguire le connessioni. Verso la discoteca gestita dal cantante, sospettata di essere un covo di droga e prostituzione. E verso i colleghi con cui si intratteneva in chat, condividendo le imprese sessuali, con tanto di elogi dello stupro. Una decina di celebrità ora si autodenunciano.
Dopo il ritiro dalle scene, ieri Seungri si è presentato al commissariato di Seul: «Chiedo scusa alla nazione». A ruota, inusuale festival in questura, si è esibito Jung Joon-young, che ha ammesso di aver ripreso di nascosto i rapporti con una donna e di averli condivisi in chat. Un terzo, il 29enne Yong Jun-hyung, voce degli Highlight, si è definito «uno stupido» per aver solo guardato le immagini.
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