Mancava solo una settimana alle nozze. Lui, tapino, venne a sapere di essere stato tradito dalla fidanzata con un collega di lavoro. E dunque - come non capirlo - mandò a monte il matrimonio. Ma dovrà comunque risarcire con oltre 16mila euro la fidanzata per le spese da lei sostenute relative alla ristrutturazione della casa e per l' acquisto degli arredi. Lo ha stabilito la Cassazione.
Nel dettaglio, la Terza sezione civile ha bocciato il ricorso di L. L. e ha evidenziato che "correttamente la Corte d' appello ha ritenuto risarcibili le spese provate" dalla futura sposa "relative sia all' abito da sposa e sia agli arredi e dei lavori di ristrutturazione effettuati nella casa scelta quale casa coniugale". E in effetti già la Corte d' appello di Firenze aveva fatto presente che era onere del futuro sposo "dimostrare l' esistenza di un giustificato motivo per il suo finale rifiuto di matrimonio e che tale onere non era stato adempiuto". Le corna, evidentemente, non bastano.