LA CORONA MINACCIATA DA UNA SERIE TV – RE CARLO III NON HA FATTO IN TEMPO AD ACCOMODARSI SUL TRONO CHE DEVE AFFRONTARE LE PRIME ROGNE DAL PASSATO. A PREOCCUPARE IL NEO SOVRANO È LA QUINTA STAGIONE DI “THE CROWN” CHE, PER UNA SERIE DI SFORTUNATE COINCIDENZE, SPOSTA LA NARRAZIONE NON PIÙ SU ELISABETTA, MA SULL’ERA DIANA. NON SOLO CARLO NE USCIRÀ A PEZZI, MA DOVRÀ METTERE A TACERE LE VOCI SUL COMPLOTTO CON L’EX PREMIER MAJOR PER “FARE FUORI” ELISABETTA…

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Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

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Un ex primo ministro che scende in campo contro una serie tv: tale è la sensibilità per la monarchia in Gran Bretagna, che l'ex premier conservatore John Major si è sentito in dovere di smentire «The Crown», lo sceneggiato sui reali targato Netflix. Perché il momento è particolarmente delicato, con un nuovo re che muove i primi passi come sovrano: e dunque le insinuazioni di «The Crown» rischiano di essere particolarmente destabilizzanti.

 

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Nella quinta serie, che andrà in onda a novembre, si vede Carlo complottare per far abdicare la regina e installarsi lui sul trono. L'allora principe di Galles è confortato da un sondaggio che mostra il 47 per cento del pubblico a favore dell'abdicazione: dunque Carlo, nella fiction televisiva, interrompe una vacanza con Diana e i figli per rientrare a Londra, dove convoca a colloquio l'allora primo ministro John Major, intimandogli di mantenere il segreto sulla loro conversazione.

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Carlo fa capire a Major che la monarchia dovrebbe seguire l'esempio del partito conservatore, che si è appena disfatto di Margaret Thatcher. Il principe traccia un parallelo fra se stesso ed Edoardo VII, il figlio della regina Vittoria che era rimasto per quasi 60 anni nella condizione di erede al trono: «Che peccato, che spreco - dice il Carlo televisivo, nell'episodio intitolato "La Sindrome della Regina Vittoria" - che la sua voce, la sua presenza, la sua visione non fossero state incorporate prima. Sarebbe stato un bene per tutti».

 

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Una serie di illazioni che hanno provocato la reazione immediata di Major (quello vero): «Nessuna delle scene descritte è accurata in alcuna maniera - ha detto un suo portavoce -. Sono finzione, pura e semplice. Non c'è mai stata alcuna discussione fra Sir John e l'allora principe di Galles riguardo una possibile abdicazione della regina Elisabetta - nè un simile argomento improbabile e inappropriato è stato mai sollevato dall'allora principe di Galles (o da Sir John)». In conclusione, l'episodio di «The Crown» viene bollato come «null'altro che una dannosa e malevola finzione.Un mucchio di sciocchezze».

 

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E in realtà la questione della veridicità della serie Netflix ha già in passato sollevato ampie polemiche in Gran Bretagna: il Mail on Sunday aveva lanciato una campagna l'anno scorso per obbligare il gigante dello streaming a far precedere ogni episodio di «The Crown» dall'avvertenza che si tratta solo di finzione, perché sono tanti gli spettatori che scambiano la serie per una sorta di documentario storico. Ma se è vero che sono state provate tante inesattezze nel programma, è anche vero che esiste una «verità sostanziale» che va oltre il puro dato fattuale: e che è compito delle opere creative far emergere.

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