Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia da lunedì 3 gennaio passano in zona gialla. In arrivo l'ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza. Le quattro regioni si aggiungono a Liguria, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia, le Pa di Trento e Bolzano e Calabria (gialle già da due settimane), portando ad undici il totale dei territori in zona gialla in Italia.
Zona gialla, le regole: cosa cambia
Il passaggio in zona gialla non comporta particolari stravolgimenti nella vita quotidiana dei cittadini. Anzi, le regole restano praticamente le stesse attualmente in vigore in zona bianca. L'unica, sostanziale, novità introdotta dal passaggio in giallo è l'obbligo di indossare le mascherine all'aperto. Obbligo, in realtà, già sancito dal governo in vista delle festività natalizie ed in vigore in tutta Italia fino al 6 gennaio.
Spostamenti, negozi, scuola
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Non ci sono restrizioni sugli spostamenti, nessun coprifuoco, né obbligo di autocertificazione. Negozi, bar e ristoranti possono continuare la loro attività secondo le regole già in vigore in tutto il Paese. Anche per quanto riguarda la scuola, almeno sulla carta, non è previsto nessuno stravolgimento, sebbene non sia da ecludere che decisioni diverse possano essere prese a livello locale.
Quando si passa dal bianco al giallo?
I parametri che determinano il colore delle regioni sono tre: incidenza, occupazione dei posti letto in area medica (ricoveri ordinari) e occupazione delle rianimazioni (terapie intensive). La zona gialla scatta quando vengono superate tre soglie limite. Il passaggio dal bianco al giallo, in questo momento, ha quasi un valore simbolico, di "avvertimento". Una sorta di campanello d'allarme prima di arrivare sul punto dover introdurre misure più stringenti. Un appello a invertire la rotta.
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