COSA HA DETTO MATTEO MESSINA DENARO NEI DUE INTERROGATORI DAVANTI AI PM? – A DIFFERENZA DELLA SORELLA ROSALIA, NON SI È TRINCERATO DIETRO AL SILENZIO: APPARENTEMENTE DISPONIBILE, MA SEMPRE AMBIGUO, HA NEGATO LA SUA APPARTENENZA A COSA NOSTRA. NON È ARRIVATO A DIRE DI NON CONOSCERE BERNARDO PROVENZANO, VISTA LA MOLE DI PIZZINI RITROVATI, MA LO HA INDICATO COME UN VECCHIO CONOSCENTE DEL PADRE - CI HA TENUTO A RESPINGERE LE ACCUSE DI ESSERE IL MANDANTE DELL’OMICIDIO DEL PICCOLO GIUSEPPE DI MATTEO, MA…

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Estratto dell'articolo di Lara Sirignano per www.corriere.it

 

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Ambiguo, apparentemente disponibile, certamente cortese, ma fermo nel negare la sua appartenenza a Cosa nostra e nel difendersi dall’accusa che ritiene più infamante: l’aver sequestrato e ucciso, dopo 779 giorni di prigionia, il piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia rapito da un commando di uomini d’onore, strangolato e sciolto nell’acido.

 

Matteo Messina Denaro non parla. O meglio accetta di rispondere alle domande del procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido e poi a quelle del gip Alfredo Montalto che l’ha interrogato nell’ambito di una vecchia inchiesta su estorsioni e mafia. Ma di fatto non dice nulla. Dal 16 gennaio, giorno del suo arresto, è stato interrogato già due volte.

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[…] non si è trincerato dietro al silenzio. Ai pm e al giudice però non ha concesso niente.

 

[…] Certo l’ex latitante non può arrivare a negare di conoscere personaggi come Bernardo Provenzano. D’altronde nel covo di Montagna dei Cavalli in cui il padrino corleonese venne arrestato c’erano decine di pizzini a lui indirizzati. Ma si trattava di amici di famiglia, vecchie conoscenze del padre, don Ciccio Messina Denaro, e non di persone a lui legate dalla comune appartenenza a Cosa nostra, ha spiegato. Sfuggente, ambiguo, appunto. E custode geloso di mille segreti. Come quelli sui covi ancora da scoprire.

matteo messina denaro 1 matteo messina denaro 1

 

Il gip che ha arrestato la sorella Rosalia ne parla esplicitamente nell’ordinanza di custodia cautelare traendo spunto da un pizzino di Messina Denaro in cui si fa riferimento a un portachiavi da dare a «Condor», nome in codice di uno dei fiancheggiatori del capomafia trapanese. «Si comprende chiaramente che Rosalia avrebbe dovuto consegnare a Condor un portachiavi, cioè della chiavi di ingresso di una abitazione clandestina», scrive il giudice. Forse la casa dove sono custoditi i soldi, quella provvista a cui Messina Denaro fa riferimento nella comunicazioni alla sorella e alla quale non rinunciava mai per vivere nell’agio la sua latitanza.

 

 

bernardo provenzano bernardo provenzano matteo messina denaro 2 matteo messina denaro 2 LA FIRMA DI MATTEO MESSINA DENARO SUL DOCUMENTO DEL ROS DOPO LA CATTURA LA FIRMA DI MATTEO MESSINA DENARO SUL DOCUMENTO DEL ROS DOPO LA CATTURA BERNARDO PROVENZANO BERNARDO PROVENZANO la pistola trovata nel covo di matteo messina denaro la pistola trovata nel covo di matteo messina denaro giuseppe di matteo 4 giuseppe di matteo 4 giuseppe di matteo 1 giuseppe di matteo 1 giuseppe di matteo 3 giuseppe di matteo 3 giuseppe di matteo 2 giuseppe di matteo 2 giovanni brusca giovanni brusca giovanni brusca giovanni brusca matteo messina denaro 1 matteo messina denaro 1 matteo messina denaro 3 matteo messina denaro 3

 

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