Vittorio Sabadin per “la Stampa”
Quando si fanno le ore piccole a Londra, capita spesso di incontrare tornando a casa una volpe che passeggia sui marciapiedi. Ti guarda per un attimo con un’aria di superiorità e se ne va a rovistare nel sacco di immondizia più vicino. Ce ne sono 10.000 in città, e come un esercito di zombie si muovono nella notte verso i giardini delle abitazioni, scavando buche, mordendo i fili elettrici e i tubi dell’irrigazione.
Prive di ogni forma di rispetto, marcano persino abitualmente il territorio sugli gnomi da giardino. I londinesi che hanno qualche metro quadrato di verde dietro casa non ne possono più e per difendersi hanno cominciato a ingaggiare cecchini armati di fucile.
Il «New York Times» ne ha trovato uno, di nome Phil, che ha dichiarato guerra a tutte le volpi dopo che una ha staccato la testa al suo porcellino d’India. I vicini di casa si scambiano segretamente il suo numero di telefono, Phil arriva con il fucile e chiede 75 sterline (100 euro) per la prima volpe e 50 per le altre. Il Council di Wandsworth, un quartiere a Sud di Chelsea oltre il Tamigi, ha addirittura autorizzato tutti gli abitanti a sparare alle volpi, raccomandando però di fare molta attenzione a dove si mira.
Sempre più aggressive
La colpa non è, come potrebbe sembrare, del governo laburista che ha abolito nel 2004 la caccia alla volpe nelle campagne inglesi. Tutte le volpi di Londra sono infatti nate in città, e sembrano sempre domandarsi che cosa ci fanno gli esseri umani nel loro territorio. Finché distruggevano qualche giardino e rompevano i sacchi dell’immondizia la situazione era sopportabile, ma da un paio di anni sono diventate più aggressive e hanno cominciato a entrare nelle case e ad assalire i bambini.
Due gemelli di nove mesi morsi in viso e nelle braccia, e un neonato di quattro settimane al quale sono state strappate due dita, hanno scatenato un’ondata di proteste che sembra legittimare il ricorso alla forza. Per ora a nulla sono serviti gli appelli degli animalisti, i quali osservano giustamente che è inutile uccidere una volpe nel proprio giardino: dal punto di vista delle volpi significa solo un territorio che si libera, e nel giro di pochi giorni ne arriverà un’altra.
Una società nata sull’onda dell’emergenza, Fox-A-Gon, propone di spargere intorno a casa sostanze che diano agli animali l’impressione che quel territorio è già occupato, ma chissà se funzionerà e per quanto tempo. Le volpi ormai si sono adattate alla città, sanno come muoversi e dove andare. I parchi giochi delle scuole sono ad esempio i preferiti: si trovano un sacco di patatine e di Mars per terra e si può approfittare della quiete dei weekend e dei lunghi periodi di vacanza.
Anche topi e scarafaggi
Sarà difficile liberarsi delle volpi urbane, se non con una strategia di sterminio di massa che gli inglesi non approverebbero mai. Già è nato Fox Projet, una charity che mette a disposizione un’ambulanza per soccorrere le volpi ferite dai cecchini da giardino. Bisognerà imparare a conviverci, così come già si fa con 8 milioni di topi sempre più grossi e con 10.000 scarafaggi per ogni abitante.