Altro che turisti, sono spie. Con questa motivazione una coppia israeliana sposata, entrambi autisti di bus per lavoro, è stata arrestata venerdì con l'accusa di «spionaggio politico e militare» dopo avere scattato foto della residenza del presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Istanbul. Un caso che rischia di incrinare ulteriormente le relazioni tra i due Paesi. È l'agenzia di stampa ufficiale turca, Anadolu, a riportare la notizia aggiungendo che insieme a marito e moglie è stato arrestato anche un cittadino turco.
L'arresto da parte della polizia è avvenuto a seguito di una soffiata da parte di un impiegato che lavora nella torre radio televisiva Camlica nel lato asiatico di Istanbul. L'impiegato sostiene che la coppia abbia scattato foto della vicina residenza di Erdogan dal ristorante della torre questa settimana, anche se il palazzo non è più da tempo la residenza ufficiale del presidente ma un museo.
Un museo che non si può fotografare, però. Il giudice non li ha lasciati andare ed ha prolungato la custodia per altri venti giorni perché i due avrebbero documentato anche i posti di blocco intorno al palazzo. Informazioni che, si sospetta, avrebbero girato a terzi. Il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid ha negato che la coppia lavori per una «agenzia israeliana».
Il suo dipartimento è in regolare contatto con i due e sta provando a organizzare il loro rilascio. Il quotidiano israeliano Haaretz identifica la coppia come Natalie e Mordi Oknin. Citando i loro avvocati, scrive che hanno scattato foto del palazzo Dolmabahce di era ottomana mentre erano su un traghetto. Alcune parti dell'edificio, che si trova sul lato europeo della città, vengono usate come ufficio di lavoro del presidente.