Caterina Galloni per "www.blitzquotidiano.it"
Amelia Mansie, otto anni, a causa dello stress da lockdown in cui non ha potuto frequentare i compagni di scuola, ha sviluppato la tricotillomania e ha rischiato di diventare calva.
Amelia, di Bristol, ad aprile 2020 – durante il primo lockdown – ha iniziato a strapparsi le ciglia, poi è passata ai capelli. Secondo la mamma Jemma, lo stress era dovuto all’impossibilità di poter incontrare amici e familiari. Non riuscendo a fissare un appuntamento di persona con il medico di base, alla fine ad Amelia è stata diagnosticata, al telefono, la tricotillomania.
Amelia e la tricotillomania
Purtroppo, anche una volta tornata a scuola, la bambina ha continuato a strapparsi i capelli. La tricotillomania, che si ritiene colpisca fino a una persona su 50 a vari stadi, spinge le persone a strapparsi i capelli. E’ simile al disturbo ossessivo compulsivo (DOC) e di solito è innescato da stress, ansia o trauma.
Le parole della mamma
Attualmente Amelia ha soltanto poche lunghe ciocche di capelli rimaste nella parte posteriore della testa e non esce di casa senza indossare una parrucca o una bandana. Per allontanare l’impulso a strapparsi i capelli, Amelia uitilizza i fidget toys, oggetti antistress per tenere impegnate le mani. La mamma ha spiegato che probabilmente è un problema che sarà presente per tutta la vita ma “voglio fare il possibile per aiutarla”.
“Per quanto riguarda la tricotillomania, nonostante ne soffrano parecchie persone, c’è poco supporto e poca conoscenza. Ma sebbene così tante persone ne soffrano, non c’è molta consapevolezza a riguardo”.
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