SEMBRA CHE BIDEN ABBIA CAMBIATO IDEA SUL VIRUS SCAPPATO DAL LABORATORIO DI WUHAN DA QUANDO È ARRIVATO NEGLI USA UN ALTO FUNZIONARIO CINESE, SCAPPATO DA PECHINO A FEBBRAIO CON TANTO DI PROVE SULL’ORIGINE DELLA PANDEMIA – LUI È DONG JINGWEI, VICEMINISTRO DI XI JINPING CON UN PASSATO NEI SERVIZI SEGRETI, CHE…
UNA SPIA CINESE FECE CAMBIARE IDEA A BIDEN
Mirko Molteni per “Libero quotidiano”
Il mistero delle origini della pandemia di Covid-19 assume ogni giorno di più i connotati di una spy -story. Ieri è emerso infatti che la recente decisione del presidente americano John Biden di indagare sulla probabile fuga del virus dai laboratori cinesi di Wuhan sarebbe dovuta alle rivelazioni di una superspia cinese fuggiasca, che perdipiù sarebbe il maggior disertore della storia della Cina, nientemeno che il vicecapo del controspionaggio, Dong Jingwei.
Una notizia nella notizia, poiché la fuga in America di Dong sarebbe avvenuta già quattro mesi fa, ma sia Pechino sia Washington l' hanno finora tenuta nascosta. Secondo indiscrezioni della testata Spytalk, rilanciate dal giornale britannico Daily Mail, Dong Jingwei, insieme a sua figlia Dong Yang, avrebbe lasciato la Cina fin dal 10 febbraio scorso, scappando negli Stati Uniti via Hong Kong. Dong, 57 anni, ricopriva dall' aprile 2018 la carica di vicemini stro della Sicurezza di Stato. Era insomma il numero due del controspionaggio cinese, subito dopo il ministro Chen Wenqing.
Nel regime cinese il ministero della Sicurezza non è altro che il servizio di controspionaggio interno, detto Guoanbu. È simile, nelle funzioni, all' FBI statunitense, ma probabilmente è assai più potente del "Bureau" americano, avendo appunto una struttura ministeriale.
I cinesi hanno evitato di denunciare in pubblico la fuga di Dong, aiutati in ciò dal bassissimo profilo solitamente tenuto dal funzionario d' intelligence, che non si faceva vedere in pubblico dal 2020. Il 18 marzo, al vertice diplomatico Usa -Cina di Anchorage, in Alaska, la delegazione cinese guidata dal ministro degli Esteri Wang Yi aveva chiesto al segretario di Stato Anthony Blinken la riconsegna del fuggitivo, ma lo aveva fatto a porte chiuse, senza in formare la stampa.
L' America ovviamente ha rifiutato, assicurando a Dong la protezione dei propri agenti segreti e interrogandolo sull' origine del Covid-19.
In particolare, sarebbe stata la divisione medica dell' esercito Usa, la U.S. Army Medical Research Institute of Infectious Diseases, a verificare e corroborare le soffiate di Dong sulla fuga del virus dai laboratori di Wuhan. Tale testimonianza ha quindi spinto Biden il 26 maggio a mobilitare Cia ed Nsa affinché indaghino sulla fuga del virus.
La Casa Bianca ha dato novanta giorni ai suoi 007 per completare il rapporto che dovrebbe inchiodare Pechino alle sue responsabilità, già dimostrate dalle sue bugie e anche dal video mostrato il 15 giugno da Sky News Australia che provava l' uso di pipistrelli vivi per gli esperimenti virologici a Wuhan.
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