Alessandra Muglia per il "Corriere della Sera"
MAIORCA, IL CONCERTO DA CUI E' NATO IL MAXI FOCOLAIO
«Tremila in quarantena nel paradiso delle vacanze: è paradossale che sia successo qui, dove contagi e morti sono sempre stati di gran lunga inferiori che nella "libertaria" Madrid». Reagisce sconcertato Davide Moratti, 45 anni, grafico a Palma di Maiorca.
Del resto il pacchetto con spiaggia e ritmi reggaeton «all inclusive» proposto come viaggio di fine maturità aveva attirato sull' isola migliaia e migliaia di studenti da tutta la Spagna. Tra il 12 e 20 giugno, una non stop di divertimento.
A festa finita, per molti di loro, tornati a casa, l' amara sorpresa: tampone positivo.
Sono almeno 850 i ragazzi che hanno contratto il Covid durante il mega raduno alle Baleari, provenienti da Madrid - quasi la metà, 363 - e da altre otto regioni iberiche.
E per tremila dei loro compagni è scattata la quarantena.
Sull' isola, stima il ministero della Salute, ci sono ancora 268 studenti spagnoli che possono aver avuto contatti diretti o indiretti con i loro coetanei già rincasati e risultati positivi. In 175 sono stati portati al Covid hotel di Maiorca: dopo 10 giorni di bagordi e libertà, altrettanti di clausura in quarantena.
Gli altri lo saranno a breve, per ora si trovano in isolamento nelle loro stanze d' albergo. Ma alcuni si oppongono. Tre ragazze andaluse hanno persino spiegato in un video che si sentono in ostaggio, che non hanno avuto contatti diretti con gli studenti infetti e anche i loro genitori hanno negato l' autorizzazione al trasferimento.
Quello che doveva essere un viaggio indimenticabile si è trasformato in un incubo. Un contagio di massa legato alla temuta variante Delta.
Sotto accusa sono finiti gli organizzatori del concerto, per mancato rispetto delle misure anti Covid. Avevano ottenuto il permesso a condizione che gli spettatori stessero seduti, distanziati e con la mascherina. Manco fosse un concerto di musica classica.
Le immagini postate da uno degli artisti raccontano che non è andata esattamente così: si vedono i ragazzi accalcati sotto il palco, in piedi, a dimenarsi e a cantare, per lo più senza protezione. Un blitz delle forze dell' ordine durante lo show aveva già appurato le inadempienze. Le autorità stanno anche indagando su nove hotel di Llucmajor, località balneare venti chilometri sotto Palma, dove hanno alloggiato molti studenti.
Ora anche tra gli italiani residenti a Maiorca cresce la preoccupazione per i contraccolpi sul turismo che questo mega focolaio potrebbe avere. «Sarebbe ingiusto, perché i turisti si muovono in gruppi più piccoli, quindi più facili da isolare, mentre è arduo tenere sotto controllo masse di ragazzi così numerose, li si vedeva muoversi in grupponi di 80-100 persone - racconta al Corriere Fabrizio Ciancio, 47 anni, a Maiorca dal 2003, dove si occupa di intermediazione turistica ed eventi -. I locali chiudevano ancora a mezzanotte quando erano qui. Trattandosi di adolescenti, è chiaro che poi la festa continuava altrove, in albergo».
Proprio in questi giorni Londra ha deciso che non sarà più necessaria la quarantena precauzionale per chi rientra da un viaggio alle Baleari. «Restiamo cauti. La scorsa estate molti alberghi in procinto di chiudere avevano desistito, ma poi con il ripristino di restrizioni come la mascherina all' aperto il 70% delle prenotazioni tra luglio e agosto sono state cancellate».
turisti inglesi ubriachi a magaluf
Davide Moratti parla di «imprudenza» sullo sfondo del contrasto con la Capitale: «E pensare che le autorità catalane hanno sempre criticato l' atteggiamento riduzionista nei confronti della pandemia di Isabel Díaz Ayuso, la sindaca anti lockdown di Madrid».
turisti ubriachi turisti ubriachi in spagna tedeschi a maiorca turisti inglesi ubriachi a ibiza turisti ubriachi a magaluf tedeschi ubriachi si menano a maiorca