stratto dell'articolo di Camilla Mozzetti per "il Messaggero"
Sarebbe stata questione di giorni e finalmente avrebbero messo le mani su quel portafoglio virtuale da un milione di euro in criptovaluta. Ma sono stati fermati a un passo da quella truffa su cui lavoravano da mesi e ad andargli di traverso è stato anche il pranzo, da poco consumato, in uno dei più noti ristoranti di Prati. È qui che domenica mattina intorno alle 13.30 quattro cittadini francesi sono stati fermati dagli agenti di polizia del commissariato Trevi e denunciati a piede libero per truffa aggravata.
La loro identificazione arriva al termine di una lunga indagine con risvolti transnazionali non solo per la nazionalità della vittima - un imprenditore statunitense del 1960 - ma anche per la metodica usata dal gruppo nell'intento arraffare quanto più possibile all'uomo d'affari. Già nei mesi scorsi, come poi ha potuto ricostruire la polizia, i quattro francesi - tutti con un'età tra i 32 e i 37 anni - avevano incontrato l'americano in giro per l'Europa. Ad egli avevano fatto credere di essere interessati ad entrare in affari con la sua società: un'impresa florida attiva da anni nel campo delle protesi sanitarie e con un portfolio clienti internazionale. […]
IL BITCOIN E LE ALTRE CRIPTOVALUTE
LA DINAMICA
E così domenica seduti al tavolo di quello storico ristorante aperto dal 1927 erano lì a pregustarsi l'epilogo di una truffa che invece è sfumata all'ultimo. Dopo aver contattato l'imprenditore avevano tessuto con lui un rapporto tale da permettere al gruppo di entrare in possesso delle password per accedere al suo portafoglio virtuale. Sapevano che qui, l'uomo d'affari, avrebbe riversato a breve all'incirca un milione di euro e loro erano pronti a svuotarlo […]
? Però la polizia era sulle tracce dei quattro già da tempo e compreso l'appuntamento che si erano dati personale del commissariato si è appostato di fronte al ristorante bloccando il gruppo all'uscita. […] I quattro sono stati denunciati a piede libero e la truffa milionaria è stata sventata […]degli agenti.