1 - «HA PERSO LA TESTA QUANDO GLI HANNO TOLTO LE BAMBINE»
Ebe Pierini per “il Messaggero”
Una strage premeditata. Non un raptus, un moto di rabbia improvvisa. Luigi Capasso mercoledì mattina si è recato a Cisterna con l'intenzione di sterminare tutta la sua famiglia. Aveva pianificato tutto. Nei minimi particolari. E tutto ciò è davvero agghiacciante. L'idea di cancellare quanto di più bello aveva avuto nella vita deve averla maturata nel tempo. Probabilmente ci pensava da mesi.
Forse da quel 7 settembre nel quale la moglie, Antonietta Gargiulo, dopo essere stata aggredita dal marito prima fuori dalla Findus, davanti ai colleghi e poi a casa in presenza delle figlie, aveva trovato il coraggio di presentare un esposto contro di lui presso la Questura di Latina. Il carabiniere non aveva mai perdonato quella decisione. L'aveva vissuta come un affronto. Aveva accumulato odio e rabbia. Si mostrava geloso e violento. Intanto pianificava il suo progetto di morte e autodistruzione.
Che vi sia stata premeditazione i carabinieri lo hanno capito nel momento in cui hanno fatto irruzione in casa, dopo circa 8 ore di trattative e dopo aver sentito esplodere quell'ultimo colpo che Capasso si è sparato in bocca, nella camera da letto dove giaceva la sua figlia più piccola che lui stesso aveva ucciso ore prima.
IL RITROVAMENTO
L'uomo aveva lasciato una grande busta di carta. Al suo interno i militari hanno rinvenuto 5 buste più piccole. Sigillate singolarmente. Le aveva portate con sé mercoledì mattina. Probabilmente le aveva scritte nel suo alloggio nella caserma di Velletri.
Le missive sono indirizzate ai genitori e ai fratelli. A sua madre e a suo padre Capasso ha spiegato perché ha deciso di sterminare la sua famiglia. A scatenare la sua furia omicida sono stati gli esposti presentati dalla moglie Antonietta e la decisione di quest'ultima di chiamare il 113 lo scorso 29 gennaio quando ha visto che era appostato sotto casa.
Ma che avesse pianificato tutto si evince anche dal contenuto delle lettere destinate ai fratelli nelle quali ha fornito indicazioni in merito alla gestione di tutte le questioni che sarebbero rimaste in sospeso con la sua morte. Nelle buste ha inserito anche degli assegni destinati ai fratelli. Ha ripartito tra loro delle somme di denaro che aveva ancora a disposizione.
L'ASSEGNO PER I FUNERALI
Poi la scoperta più sconvolgente. In una lettera era contenuto un assegno da 10.000 euro: la somma che Capasso ha destinato al pagamento dei funerali per se stesso, per le bimbe e per la moglie. Ha disposto poi che venga venduta la casa di Cisterna nella quale aveva vissuto con moglie e figlie e come deve essere ripartito il denaro ricavato. Infine ha anche incaricato il fratello di disdire i contratti per la fornitura di energia elettrica e gas. Sapeva già che non sarebbero più serviti perché quell'abitazione sarebbe rimasta vuota. Il materiale è stato posto sotto sequestro dai carabinieri ed è a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Alla luce di tutto quello che è successo sconcertano la lucidità e la freddezza con la quale l'uomo ha calcolato e previsto ogni minima cosa. Aveva persino acquistato delle uova di Pasqua per Alessia e Martina ma sono rimaste lì, sul sedile della sua auto.
Il grido di allarme della moglie è purtroppo rimasto inascoltato. Per tre volte aveva segnalato il caso alla polizia e più volte aveva sollecitato un interessamento da parte dei comandanti del marito. Quelle cinque lettere stanno lì a testimoniare che la strage di Cisterna è stata ampiamente premeditata, un piano diabolico nel quale nessun particolare è stato trascurato.
2 - LA CONFESSIONE IN DIRETTA DEL CARABINIERE
Estratto dell’articolo di Maria Corbi per “la Stampa”
Ce la farà Antonietta Gargiulo, i medici sono ottimisti, ma questa parola stride con quel che l' aspetta. Sopravvivere alle proprie figlie è peggio che morire. I familiari e gli amici si dividono tra la terapia intensiva dell' ospedale San Camillo e la camera mortuaria del cimitero di Cisterna di Latina dove ci sono Martina e Alessia, ma anche il loro padre, che le ha uccise.
Gli zii, le due sorelle e il fratello di Antonietta, hanno chiesto che venga sepolto lontano da qui (oggi ci saranno i funerali di Luigi Capasso a Napoli). Il padre di Antonietta ha 86 anni, e ancora non sa nulla. C'è anche Michela, 60 anni, la «seconda mamma» di Antonietta come spiega lei.
Luigi Capasso con la moglie Antonietta Gargiulo
[…] Le due donne si sono conosciute sul posto di lavoro, allo stabilimento della Findus. È stata Michela a salvare Antonietta il 3 settembre dalla furia di Luigi che dopo averla malmenata davanti alla fabbrica aveva continuato il «lavoro» a casa. «Era un ossesso le stava sopra sul letto e la colpiva mentre le bambine guardavano terrorizzate. Aveva la faccia coperta di sangue. E allora le ho prese e le ho portate via ma da quel momento non volevano più stare con il papà, ne avevano paura».
[…] Invece la scorsa maledetta mattina quella pistola ha sparato contro di lei e le bambine.
Michela la mattina della strage aveva mandato un sms di buongiorno ad Antonietta.
«Come facevamo ogni giorno». «Mi sembrò strano il suo silenzio e allora la chiamai alle 9,30 e mi rispose lui dicendomi con freddezza che Antonietta era in ospedale e che le bambine le aveva ammazzate. Me ne ha dette tante, anche che era colpa mia se era arrivato a questo». Luigi era arrabbiato e incolpava Michela di avere spinto la moglie a separarsi. […]
Luigi Capasso con la moglie Antonietta Gargiulo
«Si faceva i fatti suoi, aveva molte donne ma sorvegliava la moglie come fosse una sua proprietà. Gli aveva messo una app sul telefono per controllarla. Era preparato tecnicamente. Riceveva la notifica sul suo cellulare ogni volta che sul telefonino di Antonietta arrivava o partiva un messaggio, E lei lo capì quando lui arrivò davanti alla fabbrica e la prese a botte per un sms innocente mandato da un suo collega in cui le dava appuntamento dopo lavoro, come facevamo spesso per prendere un caffè». […]
LATINA - LA STRADE DI LUIGI CAPASSO