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Estratto dell’articolo di Marco Franchi per “il Fatto Quotidiano”
Si erano appena assopite le polemiche su presunti attriti tra Guido Crosetto e l’Aise, i servizi segreti per l’estero, che ieri il ministro della Difesa ha ripreso – stavolta privatamente – a tuonare contro gli 007. Nel mirino – a detta di chi ha ascoltato i suoi sfoghi e letto i suoi messaggi – di Crosetto ora c’è l’Agenzia interna, l’Aisi.
La miccia è stata accesa dall’articolo pubblicato ieri mattina sul nostro giornale, dal titolo: “L’Aisi stoppa il contratto dell’amico di Crosetto”. Il ministro con persone a lui vicine è sbottato: “Questa notizia non può che essere uscita dall’Aisi”. In realtà, basta leggere l’articolo e avere dimestichezza con simili dossier per capire che le persone e gli ambienti ipoteticamente a conoscenza della notizia sono molti e diversi.
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Già in un verbale davanti al procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, che indaga sul cosiddetto “caso Striano”, il ministro era stato duro con l’Aise. Il verbale, rivelato dal Fatto, risale al 22 gennaio 2024. Il ministro si sente vittima di una sorta di complotto a base di fughe di notizie e quando i pm gli chiedono una pista su cui investigare, fa capire ai magistrati che lui – pur non volendo puntare il dito contro nessuno – pensa di non stare simpatico all’Aise. “I miei rapporti con l’Aise – dice – in precedenza non erano particolarmente buoni perché ho contestato in più di un’occasione mancate informazioni al ministero della Difesa che avrebbero potuto anche creare problemi alla sicurezza nazionale”.
GUIDO CROSETTO CON LORENZO GUERINI AL COPASIR
Il verbale di Crosetto portò il sottosegretario Mantovano a pubblicare una nota ufficiale in cui ribadiva fiducia nell’Aise. Il ministro, dopo le polemiche seguite a quell’episodio, due giorni fa si è presentato al Copasir. Qui, secondo quanto riportato dalla stampa, avrebbe ridimensionato le sue affermazioni, cercando di allentare la tensione suscitata dalle dichiarazioni resa al pm.
Ieri mattina però la notizia pubblicata dal Fatto sul mancato rinnovo da parte da parte di Aisi dei contratti con Sind lo ha fatto inalberare di nuovo. Sind è una società leader nel riconoscimento biometrico e facciale, nelle telecomunicazioni criptate e nella videosorveglianza dinamica. Controllata da MaticMind, il colosso fondato da Carmine Saladino (amico di Crosetto) che ne detiene il 15 per cento delle quote. Un altro 15 per cento di MaticMind è di Cdp (Mef) e il 70 per cento è del fondo americano Cvc.
Saladino ha affittato a Crosetto un appartamento a Roma. Dal settembre del 2023, per alcuni mesi, Crosetto ha occupato l’appartamento senza pagare con la giustificazione, condivisa dal proprietario, della mancata fine dei lavori promessi dal locatore. Da gennaio Crosetto paga regolarmente il canone mensile di 5mila euro.
Sul mancato rinnovo da parte di Aisi per Sind, Saladino al Fatto ha spiegato che è più corretto dire che “vogliono capire chi sono gli interlocutori e stanno facendo un assessment”. Di certo il mancato rinnovo non dipende dalla qualità dei prodotti, che si confermano un’eccellenza. E allora, cosa può aver influito?
Alcune fonti al Fatto accennano a un accertamento fiscale sull’uso delle agevolazioni fiscali ma sul punto la società ritiene di aver fatto tutto correttamente. Poi alcuni dossier anonimi circolati gettavano ombre accostando fatti veri (come la storia della casa svelata dal Fatto) a cose false. Si sosteneva che il successo di Sind in Aisi fosse dovuto ai buoni rapporti di Carmine Saladino con Crosetto. Senza far notare che l’avvio della sua collaborazione con il servizio civile interno risale a 20 anni addietro.
GUIDO CROSETTO IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI
L’articolo comunque ha fatto infuriare Crosetto. Il ministro non ce l’avrebbe con Il Fatto ma con la fonte da lui individuata (frettolosamente) negli ambienti dell’Agenzia. Pochi giorni fa Crosetto aveva annunciato un esposto per individuare la fonte di un altro articolo del Fatto sulle chat tra esponenti del suo partito. Di questo esposto poi non si è più saputo nulla.