Valentina Santarpia per "il Corriere della Sera"
Il modello francese - quarantena in Dad solo per i non vaccinati - potrebbe piacere anche alla scuola italiana. «Un'ipotesi percorribile», ammette il capo dei presidi, Antonello Giannelli, sottolineando che però «prima devono cambiare il protocollo sanitario della gestione delle quarantene, elaborato dall'Iss, che risale all'anno scorso». E infatti i ministeri della Salute e dell'Istruzione non si sbilanciano: se anche l'ipotesi fosse adottata, diventerebbe un «allegato» al piano per la ripresa della scuola.
Le linee guida sono state già scritte e oggi dovevano arrivare ufficialmente sul tavolo della conferenza Stato-Regioni, ma c'è il rischio che, con il rinvio del decreto del governo sulle nuove regole, la presentazione slitti. I contenuti sono comunque noti, e ricalcano le indicazioni del Comitato tecnico scientifico.
La premessa è quella ribadita ieri dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi a Radio 1 : a settembre si tornerà a scuola in presenza, ha spiegato il ministro, dicendosi «ottimista» perché vede «che tutti stiamo lavorando moltissimo». E infatti il documento, una quindicina di pagine agili, parte da qui: «La sfida è assicurare a tutti lo svolgimento in presenza delle attività scolastiche, il recupero dei ritardi e il rafforzamento degli apprendimenti, la riconquista della dimensione relazionale e sociale dei nostri giovani, insieme a quella che si auspica essere la ripresa civile ed economica del Paese».
Tanto è vero che il piano include le attività di preparazione al ritorno a scuola (la scia del piano estate) e si occupa pure delle assemblee degli studenti, che si ritiene debbano svolgersi in presenza proprio per salvaguardare la socialità.
Per garantire però il «ritorno alla pienezza della vita scolastica» è essenziale che il personale «assicuri piena partecipazione alla campagna di vaccinazioni». Al momento l'85% degli insegnanti è vaccinato, ma con profonde differenze tra le Regioni. I prof non immunizzati in Sicilia sono il 43%, nella provincia di Bolzano il 38%, il 34% in Liguria, il 33% in Sardegna e il 32% in Calabria.
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«Contiamo di raggiungere l'85-90% in tutto il Paese», fa sapere Bianchi. E il Cts punta all'immunizzazione anche del 60% degli studenti per il 10 settembre. Senza obbligo, precisa il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che «provocherebbe fratture» a livello sociale. Sul distanziamento il piano ripropone la linea Cts: dove non sia possibile garantire il metro di distanza, si ricorra alla mascherina. Ma i sindacati restano perplessi. «Elementi vaghi», dice Francesco Sinopoli (Cgil). Pino Turi (Uil) pone il problema dei supplenti: «Quando verranno vaccinati?». E Maddalena Gissi (Cisl) anticipa: «Senza regole chiare, non firmiamo il protocollo di sicurezza».